Ubriaca molesta un ragazzino di 13 anni, ma evita la galera: così una 27enne ha beffato la giustizia

Jade Berry, alterata dall'alcol, ha avvicinato lo scolaro e il suo amico in un parco

Ubriaca molesta un ragazzino di 13 anni, ma evita la galera: così una 27enne ha beffato la giustizia

di Redazione web

La receptionist di uno studio dentistico, Jade Berry, ha molestato sessualmente un bambino di 13 anni. Jade, palesemente alterata dall'alcol, ha avvicinato l'innocente e un suo amico nel Rivacre Valley Country Park di Ellesmere Port, Cheshire. Jade Berry avrebbe poi toccato i genitali del 13enne, facendogli una serie di proposte indecenti. I due si sono poi allontanati, e la donna è svenuta su una panchina. 

Come riporta il Daily Mail, le indagini e il processo sono durati circa un anno. Jade Berry è riuscita a eludere pene particolarmente severe, per una serie di attenuanti dovute alla sua salute mentale e all'influsso dell'alcol che aveva consumato al momento dell'episodio incriminato. 

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Cosa è successo

Jade Berry, segretaria 27enne di uno studio dentistico, stava rientrando da una serata ad alto tasso alcolico: aveva, infatti, bevuto svariati bicchieri di vino bianco. Passando per il Rivacre Valley Country Park, Jade ha avvistato due 13enni su una panchina nei paraggi, e ha deciso di avvicinarli. La futura vittima stava parlando con il suo amico di come avrebbe festeggiato il suo imminente compleanno, quando Jade Berry li ha raggiunti e si è seduta in mezzo a loro.

La receptionist ha poi iniziato a palpeggiare le parti intime del 13enne, proponendogli di passare la notte insieme.

I due bambini, sotto choc, si sono alzati dalla panchina e sono andati via, mentre Jade Berry si abbassava i pantaloni. Dopo, la segretaria ha perso i sensi. I due 13enni, prima di andar via, hanno ripreso Jade Berry con i loro smartphone. La molestatrice è stata poi identificata dal telefono e dalla carta di credito che ha lasciato sulla panchina.

Le indagini e il processo

Jade Berry, interrogata successivamente dalla polizia, ha dichiarato: «Mio Dio, non ricordo niente!». La sua dichiarazione, però, è stata smentita dal bambino, che l'ha identificata senza ombra di dubbio. Il 13enne, affetto dal disturbo da deficit dell'attenzione, è rimasto particolarmente segnato dall'incidente, e ha pensato anche al suicidio.

Durante il processo, Jade Berry si è dichiarata colpevole e la sentenza iniziale le aveva assegnato 12 mesi di carcere, poi sospesi per 18 mesi. Secondo la sentenza definitiva, la receptionist dovrà indossare, per 120 giorni, un braccialetto elettronico che monitora il livello di alcol del sangue. Oltre a questo, Jade Berry dovrà completare un percorso riabilitativo di 35 giorni. Berry ha evitato pene più severe, dato che ha confessato di soffrire di disturbi mentali. La receptionist, però, aveva già alle spalle altre disavventure legate all'alcol: in particolare, una condanna per guida in stato di ebbrezza nel 2021.

Il suo consulente, John Wyn Williams, ha dichiarato: «Ha sofferto di disturbi mentali da quando aveva 14 anni e il periodo del Covid non è stato facile per lei. Lei ha una natura autolesionista, ed è per questo che affronta i suoi problemi con l'alcol. Adesso ha capito che quella non è la risposta. Anche la separazione dei suoi genitori è un altro fattore che ha contribuito alla sua crisi mentale. Il suo psichiatra le ha diagnosticato ansia, attacchi di panico e disturbo bordeline della personalità. Sono questi problemi a causare il suo alcolismo. La sua ubriachezza di quella sera l'ha indotta a commettere la molestia. Si è pentita e ha dimostrato empatia per la sua vittima».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 4 Ottobre 2023, 16:35
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