Variante Arturo, cosa dicono gli esperti. Pregliasco: «Il virus c'è e resterà». Bassetti: «Ormai è tema da social»

Il parere dei virologi sulla nuova variante del Covid che sta facendo impennare i casi in India

Variante Arturo, cosa dicono gli esperti. Pregliasco: «Il virus c'è e resterà». Bassetti: «Ormai è tema da social»

di Domenico Zurlo

Covid, continua a preoccupare la nuova variante Arturo, la XBB.1.16, una delle tante varianti di OmicronNelle ultime 24 ore l'India ha registrato 1.300 nuovi casi di Covid-19, il numero più alto in 140 giorni: solo lo scorso 16 marzo i casi giornalieri riportati erano stati 800, il record dei precedenti 4 mesi. A crescere sono in particolare i casi in cui è stata individuata appunto la nuova variante Arturo, con 349 sequenziamenti.

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Secondo il quotidiano Times of India, che riporta i dati del Ministero della Salute dell'Unione Indiana aggiornati giovedì, la crescita potrebbe essere attribuita alla circolazione della nuova variante. Il numero di test eseguiti ieri in India è stato di oltre 89.000 e il tasso di positività giornaliera al Sars-Cov-2 è stato di 1,46% mentre le persone attualmente positive al Sars-Cov-2 sono aumentate a 7.605. Il ministro della Salute indiano Narendra Modi aveva avvertito ieri che il «coronavirus è lontano dall'essere sconfitto», sottolineando la necessità di «continuare a monitorare quotidianamente lo stato dei casi attivi in tutto il paese».

Variante Arturo, cosa dicono gli esperti

La nuova variante 'Arturo' (XBB.1.16) è «l'ennesima della galassia Omicron: un argomento per 'scienziati' da social o da bar. Nessuna variante Omicron ha finora aumentato patogenicità o gravità del Covid. Non lo sta facendo e non lo farà nemmeno Arturo. Basta parlare di varianti perchè si rischia che la gente perda fiducia nella medicina. La pandemia è finita proprio grazie alla variante Omicron e ai vaccini», il commento all'Adnkronos Salute di Matteo Bassetti, direttore Malattie Infettive dell'ospedale San Martino di Genova.

Bassetti commenta una netta ripresa dei contagi Covid nel Sudest asiatico dove spicca il boom dell'India dove imperversa la variante XBB.1.16, già ribattezzata 'Arcturus' come la gigante rossa che è la stella più luminosa della costellazione del Boote. «Continueremo ad avere nuove varianti soprattutto da paesi come l'India dove, pur avendo vaccinato molto, hanno problemi di organizzazione e di sorveglianza - avverte Bassetti -. Questo per dire che Arturo non sarà l'ultima, non è e non sarà un problema e credo sia meglio parlarne il meno possibile».

La comparsa della variante 'Arturo' o XBB.1.16 di Sars-CoV-2, l'ultimo ricombinante Omicron entrato nei radar degli esperti, è
«un'ennesima conferma dell'instabilità notevole del virus: una caratteristica per certi versi perfida, che ha permesso al Covid di fare quello che ha fatto e che, temo, ancora continuerà a fare», proprio per questa capacità di sviluppare «nuove varianti in grado di schivare l'immunità (naturale o ibrida, da infezioni più vaccino) e di mantenere alta la circolazione virale», afferma invece Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università Statale di Milano.

Il coronavirus pandemico dunque circola e continuerà a farlo, ribadisce l'esperto all'Adnkronos Salute,
«anche se - precisa - dal punto di vista della sanità pubblica la dimensione non sarà più quella dell'emergenza iniziale, bensì di una convivenza con il virus».

Un patogeno che, ripete Pregliasco, «produrrà ondulazioni con tendenza alla decrescita come quelle delle onde causate da un sasso in uno stagno». Il fatto che prosegue «un'ampia circolazione del virus in alcune parti del mondo», che interesserà le diverse zone del pianeta «a macchia di leopardo nel tempo», conferma secondo il medico «la necessità di un monitoraggio virologico costante e continuo». Un'attenzione che, «considerando anche il coinvolgimento di mammiferi di varie specie, dovrà essere una sorveglianza in ottica One health - puntualizza Pregliasco - e dovrà riguardare Covid-19, ma anche altre infezioni che ci inquietano come ad esempio l'influenza aviaria».

«La variante 'Arturo' (XBB.1.16) la stiamo studiando, ma quello che sta succedendo in India con un aumento dei casi, da noi non accadrà. I dati sui contagi e sulle vaccinazioni che arrivano da quel paese, ricordiamolo, sono parziali. Un nuova variante, ormai lo sappiamo, anche quest'ultima oggi è come una 'ondina', può fare un piccolo picco ma non farà gli stessi danni in Europa rispetto all'India. Non credo ci possa impensierire», conclude Massimo Ciccozzi, responsabile Unità di statistica medica ed epidemiologia della Facoltà di Medicina e chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Marzo 2023, 22:18
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