Orribili scoperte sulle spiagge sarde delle Baronie: due delfini uccisi e sfilettati. I ritrovamenti sono avvenuti nelle scorse settimane, a distanza di pochi giorni l'uno dall'altro, nella provincia di Orosei, a Su Barone prima e a Bidderosa poi. Uno spettacolo terrificante al quale hanno assisitito - loro malgrado - anche i turisti che in questo periodo popolano la costa.
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Ma dietro tanta ferocia non c'è il gesto crudele di un teppista. Secondo quanto riporta La Nuova Sardegna, dietro questa barbarie c'è la mano esperta di un pescatore con un fine ben preciso: estrarre i pregiati filetti di delfino per trasformarli in mosciame. Le carcasse pescate e deturpate vengono sezionate al largo per poi essere rigettate in mare e restituite alla costa dai flutti. La specialità gastronomica che si ricava dai malcapitati cetacei è vietata per legge dal 1989, ma evidentemente ancora molto richiesta e apprezzata, nonché costosa: secondo le ultime stime, il mosciame di delfino può raggiungere i 200 euro al chilogrammo.
Le sanzioni
Non si tratta dei primi ritrovamenti: già a maggio un caso analogo era stato segnalato sulla spiaggia de La Caletta Siniscola, a circa 50 chilometri da Nuoro, e negli anni precedenti altri episodi sono stati segnalati a partire dal 2012.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 25 Luglio 2022, 11:59
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