«Italiani consapevoli, pensano ai loro figli»

«Italiani consapevoli, pensano ai loro figli»

di Domenico Zurlo

Professore, a quali abitudini sapremo rinunciare per via dei mutamenti climatici?
«Nel sondaggio gli italiani mostrano una sorprendente attitudine ecologica, anche rispetto agli altri Paesi. Ad esempio, quasi tutti dichiarano di fare la differenziata, il 74% di risparmiare sul consumo di acqua ed energia e il 46% di scegliere modalità di trasporto rispettose dell'ambiente. Magari qualcuno avrà risposto volendo fare "bella figura" ma pure questo è un segnale: significa che i cittadini sono consapevoli dei vincoli ambientali e della desiderabilità di comportamenti virtuosi».

Crescita, green e welfare: il clima tra paura e speranza

I negazionisti sono un fenomeno marginale o rischiano di trovare sempre più consenso?
«Esistono diverse forme di negazionismo. La più estrema nega il cambiamento climatico, altre sostengono che non dipenda dall'uomo o che gli effetti siano controllabili. La più debole lo accetta, ma rifiuta di adattare i comportamenti. Il negazionismo più duro, però, interessa solo il 2% dei cittadini. E poi quasi due terzi delle persone hanno avuto esperienza diretta di fenomeni atmosferici estremi. Anche se il livello di consapevolezza è alto, non si può escludere che i divieti possano suscitare proteste».
Lei parla di "trilemma", come punto di equilibrio tra clima, crescita e welfare: i politici ritengono questo tema prioritario?
«Sanno che lo è: ne va della sopravvivenza collettiva.

Le misure per combattere il cambiamento climatico sono però difficili: i benefici non si vedono subito, arriveranno solo col tempo, i sacrifici vengono invece chiesti oggi. Nell'equazione devono entrare anche i giovani, nel sondaggio gli italiani sono i più preoccupati per i figli: bisogna far leva anche su questo per convincerli che la sostenibilità conviene, anche se il cammino sarà lungo».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 28 Luglio 2023, 11:55
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