Crescita, green e welfare: il clima tra paura e speranza

La ricerca, promossa da Lottomatica, analizza il modo in cui i cittadini affrontano il tema del cambiamento climatico

Crescita, green e welfare: il clima tra paura e speranza

di Domenico Zurlo

Il riscaldamento globale non lascia gli italiani indifferenti. La recente ondata di temperature record, con punte di 45 gradi e un caldo quasi mai visto in alcune città, e gli eventi estremi (grandinate e tornado) al Nord Italia, hanno sconvolto i cittadini, e in futuro potrebbe non andare meglio: il tema del mutamento climatico è sempre più sentito dalla popolazione, come dimostra uno studio, promosso da Fondazione Lottomatica e a cura del professor Maurizio Ferrera, professore ordinario di Scienza politica all'l'Università Statale di Milano.

«Italiani consapevoli, pensano ai loro figli»

Il report, dal titolo «Gli italiani e il mutamento climatico: un barometro eco-sociale», approfondisce il tema della conoscenza e delle percezioni degli italiani sul mutamento climatico e le conseguenze che ne derivano a livello sociale, economico e politico. La ricerca parte da un sondaggio svolto a livello europeo da YouGov su un campione di 1.500 persone per Paese, per un totale di 7 Nazioni complessive (oltre all'Italia, anche Francia, Germania, Polonia, Regno Unito, Spagna e Svezia).
Il questionario copriva quattro ambiti principali: la conoscenza dei cittadini circa il mutamento climatico, le preoccupazioni e i timori connessi, le azioni ecologicamente responsabili già intraprese nel quotidiano, e le preferenze circa le priorità dei governi e la distribuzione dei costi della transizione. Emerge un quadro che contiene luci e ombre: i cittadini sono adeguatamente informati sul tema e lo ritengono importante, e temono diffusamente l'impatto di tale emergenza sulle condizioni di vita. Ma c'è anche una scarsa propensione davanti all'eventualità di fare sacrifici in termini di standard quotidiani, se fosse necessaria a facilitare la transizione verde.
Da non sottovalutare nel dibattito c'è anche la presenza di scetticismo e (a volte) addirittura negazionismo: la quota di chi nega la stessa esistenza del problema in Italia è la più bassa tra i Paesi di riferimento, mentre la maggioranza degli italiani afferma di aver avuto esperienza diretta (nel proprio quartiere) dei mutamenti climatici con inquinamento, inondazioni, incendi o siccità.
All'esperienza concreta dei cambiamenti climatici si accompagna anche un sentimento di paura: il tema è infatti percepito come una minaccia dalla maggioranza degli italiani, i più preoccupati in assoluto del futuro rispetto agli altri Paesi coinvolti nel sondaggio. Quello che gli italiani temono sono soprattutto le ripercussioni su prezzo e tariffe dell'energia e la possibilità di perdere il lavoro a causa dei maggiori costi. Preoccupa meno invece l'eventualità che le imprese abbiano maggiori oneri dovuti a misure ambientali.
Il punto forte del report riguarda poi i comportamenti quotidiani: l'agenda Onu per lo sviluppo sostenibile ha diverse volte sottolineato l'importanza che le nostre abitudini individuali rivestono per la sostenibilità ambientale. E le ricerche mostrano un significativo miglioramento: la quasi totalità degli intervistati dichiara di fare la raccolta differenziata, oltre tre su quattro risparmiano sui consumi di acqua ed energia e quasi uno su due sceglie modalità di viaggio rispettose dell'ambiente e cibi e vestiti con etichetta green.
Il vero dilemma o «trilemma», come lo definisce l'autore sta però nell'equilibrio tra sostenibilità ambientale, crescita economica e welfare: è quest'ultimo infatti il nodo ritenuto fondamentale dalla maggioranza degli intervistati, e che non potrà essere messo in secondo piano dalla politica che in futuro dovrà certamente occuparsi seriamente di questi temi.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 28 Luglio 2023, 11:50
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