Drink alla cannabis, e bere diventa relax

Drink alla cannabis, e bere diventa relax

di Nicole Cavazzuti
Si possono fare infusioni, tè e aromatizzazioni. Da quando a maggio la circolare del ministero dell'Agricoltura ha acclarato che sono legali la produzione, vendita e utilizzo in campo alimentare, la marijuana light è diventata la grande protagonista della mixology. C'è chi, come Dario Olmeo barman titolare del rinomato Maracaibo Cocktail bar di Alghero, ha creato un twist del Moscow Mule con vodka infusa alla canapa e una decorazione di fiori di marijuana light come top. C'è chi ha rivisitato il White Russian in chiave canapa (è il caso del bartender Oscar Quagliarini che lo ha ideato per l'Elita Bar di via Corsico a Milano). E chi ha personalizzato il Punch, uno su tutti Paul Cifuentes. Insomma, da Nord a Sud sempre più barman inseriscono in carta i cannabis cocktail, con preparazioni e tecniche diverse. «Tra i nuovi ingredienti della mixology, la marijuana è stata la new entry più dirompente del 2018», osserva Dario Olmeo. E la tendenza a usarla per infusioni, tè e aromatizzazioni è in costante crescita.
Anche perché la cannabis light, ovvero con una percentuale di Thc (principio psicotropo) inferiore allo 0,5% e una quantità di cannabidiolo (Cbd) tra il 5 e il 18% ha «un effetto antistress, rilassante, antinfiammatorio e antidolorifico» spiega Dario Comini patron del celebre Nottingham Forest di Milano, tra i primi bartender in Italia a sperimentare la cannabis light nei cocktail.

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Ultimo aggiornamento: Sabato 16 Febbraio 2019, 14:08
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