Svolta nel giallo di Lidia Macchi: arrestato dopo 30 anni compagno di liceo

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A distanza di 30 anni dall'omicidio di Lidia Macchi, studentessa uccisa nel gennaio del 1987 in un boschetto nei pressi dell'ospedale di Cittiglio, vicino a Varese, è stato arrestato il suo presunto killer. Si tratta di un ex compagno di liceo della vittima, Stefano Binda, 47 anni, di Brebbia in provincia di Varese. La polizia lo ha prelevato questa mattina nella sua casa. Secondo gli investigatori sarebbe stato lui a uccidere con 29 coltellate la 19enne e a spedire alla famiglia della ragazza una lettera anonima nei giorni successivi al delitto, missiva scritta a mano nella quale si alludeva alla vita privata della giovane vicina a Comunione e Liberazione. Binda prima l'avrebbe violentata e poi l'avrebbe uccisa. La pubblicazione della lettera sulla 'Prealpina' nel luglio scorso ha portato un'amica del presunto killer a farsi avanti. La donna, dopo aver riconosciuto la grafia di Binda, ha consegnato alla Squadra Mobile di Varese alcune cartoline scritte di pugno dall'uomo. Proprio grazie a questa prova è stato possibile eseguire una periza calligrafica, dalla quale è emerso che la lettera anonima e le cartoline possono essere ricondotte "ad una stessa mano".
Ultimo aggiornamento: Lunedì 26 Settembre 2016, 12:17
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