Quando il conte napoletano inventò la zeppola. Viaggio tra i dolci tipici del Carnevale

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Quando il conte napoletano inventò la zeppola. Viaggio tra i dolci tipici del Carnevale. Di Emiliana Costa. Tutti pazzi per il Carnevale. Martedì grasso si avvicina e i dolci tipici del periodo si fanno largo tra i banchi delle pasticcerie. Per i più golosi è davvero un tripudio di gusto declinato nelle tante ricette locali. E’ la castagnola, con la sua tradizionale forma a pallina, a farla da padrone nell’Italia centrale. Le prime ricette risalgono al 1700 e furono ritrovate nell’archivio di Stato di Viterbo. Oggi è uno dei simboli del Carnevale, nelle sue diverse varianti. “Ci sono le castagnole ripiene – spiega il pasticciere romano Marinari – e ci sono quelle dure, dette romane”. Insieme alle castagnole, ecco anche le chiacchiere. I tipici dolci dalla forma a fiocchetto, che da nord a sud vengono sgranocchiati e ribattezzati con i nomi più curiosi. Bugie in Piemonte, cenci in Toscana, frappe nel Lazio. Fino ad arrivare alle chiacchiere siciliane. “Hanno un impasto leggero – dice il pasticciere siciliano Mazzara – quindi vanno bene per grandi e piccini”. Tutta campana invece l’invenzione delle zeppole di San Giuseppe. La prima pastarella cremosa fu preparata infatti dal gastronomo partenopeo Ippolito Cavalcanti nel 1837. “La zeppola – conclude il pasticciere napoletano Vincenzo – è diversa dal bignè perché ha la crema solo fuori ed è guarnita con un’amarena”. I dolci sono pronti dunque e il conto alla rovescia per martedì grasso è iniziato. Non resta che scegliere il bignè preferito e buon appetito!
Ultimo aggiornamento: Sabato 24 Settembre 2016, 02:12
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