(LaPresse) Moglie e suocera di un affiliato al clan Gionta hanno percepito indebitamente per 15 anni il vitalizio previsto per i familiari delle vittime della criminalità organizzata. Un caso sul quale ha fatto luce la procura della Repubblica di Torre Annunziata, che ha emesso d'urgenza un decreto di sequestro preventivo di beni del valore di oltre 166 mila euro, nei confronti delle due donne, eseguito dal comando Provinciale della guardia di finanza di Napoli. La vicenda trae origine dalla strage di Sant'Alessandro, quando, il 26 agosto 1984, un gruppo di fuoco della criminalità organizzata, a bordo di un autobus turistico, davanti al circolo dei pescatori a Torre Annunziata, nel Quadrilatero delle carceri, aprì il fuoco, uccidendo otto persone e ferendone sette.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 3 Febbraio 2021, 13:21
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