A tutto vapore: in trenino o in battello nella Svizzera d’antan

A tutto vapore: in trenino o in battello nella Svizzera d’antan

di Sabrina Quartieri
Un incantevole paesaggio di montagna, tra giardini alpini e laghi cristallini, per immergersi in un’atmosfera d’antan nella Svizzera dell’Oberland Bernese, dove il viaggio scorre lento a bordo di affascinanti mezzi di locomozione a vapore, dai trenini a cremagliera di fine ‘800 ai battelli in stile Belle Époque. Gioiello di questa terra magnetica per il turista nostalgico, è Thun, con la sua vivace città vecchia dominata da un imponente maniero. Ma anche il suo lago, da attraversare con una mini-crociera per compiere un tuffo indietro nel tempo fino ai primi anni del XX secolo. Lo storico battello a vapore che attende i visitatori a Interlaken West è stato infatti costruito nel 1906, ed è ancora elegantissimo e intatto. 
 
 

 
Il colpo d’occhio durante tutta la durata del tragitto ricorda, per le sfumature dei colori, i paesaggi romantici di un acquerello dell’800, tra montagne che si riflettono nel lago, prati verdi puntellati di casette, caratteristici porticcioli per l’approdo di barche, fitti boschi e vigneti terrazzati. All’interno dell’imbarcazione, l’esperienza è ancora più sensazionale: al piano terra, infatti, si ammira la macchina a vapore in funzione e, da un oblò, la grande ruota che gira nell’acqua. Un movimento lento che non disturba i signori baldanzosi in gita davanti a un bicchiere di rosso, mentre all’esterno sofisticate signore occupano la prima classe, abbellita con panchine di legno, poltroncine in vimini verde chiaro, parquet e antiche lanterne.
 
Raggiunta Thun, per accedere all’isola di Bälliz su cui si estende la cittadina, bisogna attraversare l’Obere Schleuse, uno storico ponte costruito 300 anni fa per regolare, grazie ai suoi dieci “portoni”, i livelli del fiume Aare. Girovagando per le stradine del delizioso centro storico, è impossibile non notare la particolarità degli alti marciapiedi che delimitano il corso principale, con il viavai di gente che entra e esce dalle botteghe. Qui, infatti, fare shopping è un “must”, come anche rilassarsi bevendo un drink nel pluripremiato “Atelier”, un locale raffinato dove la carta dei cocktail è di livello. Dopo aver superato il “Freienhof”, l’hotel più antico di Thun (1308), con l’orologio sul tetto che mostra solo le ore, e poi la piazza con il Municipio, si prende la strada verso il castello. Un percorso che regala uno scorcio insolito e inaspettato: di fronte a una banca fondata nel 1826, sul pavimento ci sono incollati altrettanti franchi svizzeri in moneta (quasi 1500 euro). 
 
Salendo al maniero, il panorama che si apre sulla montagna Niesen mostra chiaramente la sua quasi perfetta forma di una piramide. La vetta delle Prealpi Bernesi inoltre ospita quella che si pensa essere la scala più lunga del mondo, per i suoi 11mila 674 gradini (“terreno” ogni estate di una competizione di runners). Prima della fortezza di Thun, risalente al 1200, si incontrano una torre del 1330 e una chiesa protestante, che vale la pena visitare. Nel maniero oggi vengono ospitati un piccolo museo e lo “Schlossberg Thun”, un boutique hotel con ristorante dove si degustano solo prodotti locali delle Alpi. Come da tradizione, ogni anno la sera di Capodanno in questa suggestiva location si organizzano il cenone e un aperitivo davanti a un grande fuoco.   
 
Da Interlaken Ost, invece, comincia l’escursione che conduce fino allo “Schynige Platte”, punto di partenza per panoramici trekking a duemila metri. Il viaggio a bordo di un trenino a cremagliera di 125 anni fa, con la locomotiva sul retro, fa rivivere le atmosfere della “Belle Époque”, grazie alle sue carrozze vintage con le panche di legno antiche. La tratta di sette chilometri tra fitti boschi regala 50 minuti magici, per l’incanto dei laghi di Thun e Brienz visti dall’alto, e per lo spettacolo delle vette della “Trilogia Bernese”, l’Eiger, il Mönch e lo Jungfrau, avvolte dal candore delle nuvole. Una volta arrivati in cima, prima di cominciare il trekking, vale la pena fermarsi al Giardino botanico alpino, per ammirare ben 650 specie di piante endemiche. 
 
Per una corsa sull'unica cremagliera a vapore sopravvissuta della Svizzera, bisogna invece salire a bordo del trenino del 1892 che conduce fino alla cima del “Brienzer Rothorn”. Il tragitto di circa un’ora, tra sbuffi continui e un dislivello di quasi 1700 metri, è un susseguirsi di finestre panoramiche sul lago turchese di Brienz, mentre si avanza tra fitti boschi, pascoli di montagna e pareti scoscese. Dalla vetta panoramica a oltre duemila metri, si parte per fare trekking o ci si rilassa per un momento contemplativo “con vista” sulle Alpi Bernesi e sugli scenografici specchi d’acqua a valle. Ma come si raggiunge Interlaken? Dall’Italia si vola fino a Zurigo e, dall’aeroporto, si prendono due treni. In Svizzera il sistema di trasporti è integrato. Per gli stranieri, è utile e conveniente procurarsi lo “Swiss pass”, la carta che dà diritto a usare i mezzi pubblici ma anche a usufruire di sconti nei musei. 
 
 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 31 Ottobre 2018, 12:55
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