Social vietati agli under 15, sarebbe una rivoluzione. Ma il lavoro più difficile è quello dei genitori

Social vietati agli under 15, sarebbe una rivoluzione. Ma il lavoro più difficile è quello dei genitori

di Maddalena Messeri

Si parla spesso di come poter tutelare i minori dalle insidie dei social network, ma alla fine il lavoro più difficile viene lasciato ai genitori, che si ritrovano in una lotta familiare con le armi spuntate. Così in Francia a risolvere la situazione vuole pensarci direttamente lo Stato, con una proposta di legge arrivata all’Asemblée Nazionale dal deputato Laurent Marcangeli di Horizons: niente iscrizione e accesso ai social fino a 15 anni.

Sarebbe una vera e propria rivoluzione perché partirebbe proprio da un patto con le piattaforme, che dovrebbero controllare la veridicità dei dati forniti in fase di registrazione, usando le tecniche certificate dall’Arcom. «Vogliamo provare a regolare un mondo che non ha regole» dichiara infatti Marcangeli.

Così si provano a salvare i più piccoli da possibili effetti nocivi per l’uso dello smartphone con un’idea di principio chiara: l’utilizzo di social e Whatsapp è vietato per i minori di 15 anni e per i ragazzi tra i 15 e i 18 anni serve l’autorizzazione dei genitori.

Altrimenti scattano le multe per le piattaforme, multe che comunque non dovrebbero mai superare l’1% del loro volume di affari. Per intendersi Meta si troverebbe in caso a pagare 1 miliardo di euro, cifra irrisoria rispetto all’investimento per un sistema di controllo anagrafico serio. Ma non è questo il tempo delle supposizioni: vediamo intanto se la Francia approverà la legge. Sarebbe già un passo avanti enorme. 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 6 Marzo 2023, 10:32
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