Fifa 15, cambia la “voce” ma non la sostanza:
Il realismo prima di tutto

Fifa 15, cambia la “voce” ma non la sostanza: Il realismo prima di tutto

di di Andrea Andrei
ROMA - È un appuntamento che si rinnova da quasi vent'anni, ed è considerato imperdibile da tutti gli appassionati delle simulazioni sportive. È Fifa, il gioco più amato e più odiato di sempre, vero e proprio manifesto dell'agonismo calcistico videoludico insieme al concorrente Pes.





La sfida eterna contro il videogame di Konami negli ultimi anni è stata facilmente vinta dal titolo Electronic Arts, dopo aver conosciuto un periodo di buio mentre Pes 6 spopolava su PlayStation 2. Fifa ha sempre puntato molto sul realismo. Una scelta che, soprattutto con le console di nuova generazione, l'ha premiata contro lo stile “arcade” di Pes, che in molto (forse troppo) ricorda i videogiochi da bar di una volta.



REALISMO SENZA SCONTI

Il risultato è stato che Fifa, negli anni, è diventato un videogioco sempre più sofisticato, più bello esteticamente, ma anche più lento. Proprio come il calcio reale. Fifa 15, uscito lo scorso settembre per Pc, Ps3, Ps4, Xbox 360 e Xbox One, rispecchia in pieno questa tendenza: se da una parte il menu è stato ulteriormente razionalizzato e reso più rapido, per proiettare in poche mosse i giocatori sul manto erboso, dall'altra le dinamiche di gioco sono ancor più complesse e realistiche. Il controllo di palla è molto più difficile che nel precedente Fifa 14. Scordatevi quindi il cosiddetto “ping pong pass”, cioè le serie di passaggi a velocità supersonica che per anni sono state il cruccio degli sviluppatori del gioco. Ma anche fermare la progressione di un giocatore, specie dei più forti, non è affatto semplice. Quella che sembra solo un'accortezza in più in realtà incide profondamente sul gioco: adesso non ci si diverte solo dentro l'area, ma anche (e soprattutto) a centro campo, dove i contrasti e le trattenute sono molto ben resi. Anche i tiri sono assai più realistici: segnare da fuori area è parecchio complicato. Stessa cosa per i calci piazzati.



Ma più banalmente, quello che tutti i fan di Fifa non potranno fare a meno di notare è un aspetto apparentemente marginale, ma fortemente caratterizzante: la telecronaca è cambiata. Fabio Caressa e Beppe Bergomi sono infatti stati sostituiti da Pierluigi Pardo e Stefano Nava.



Nulla da dire sulla grafica: la fisionomia dei giocatori è stata ulteriormente migliorata, l'erba del campo è molto definita e si deteriora durante la partita. Le tante licenze disponibili sono da sempre un punto di forza del gioco di calcio EA Sports.



Le modalità di gioco restano pressoché invariate. Nella modalità Carriera si può scegliere se calarsi nei panni di un allenatore, guidando un'intera squadra, oppure di un singolo giocatore. Ultimate Team, che caratterizza ormai Fifa da diverse edizioni, è una fusione fra la simulazione sportiva e il collezionismo, visto che è possibile creare la propria squadra ideale acquistando o scambiando figurine. Ma la modalità più di successo è probabilmente la classica Stagioni: sfidando online giocatori da tutto il mondo si scalano le classifiche in dieci divisioni. Vincere il campionato nella Divisione 1 non è cosa da tutti. Stagioni rappresenta forse la massima espressione del contrastante sentimento di amore e odio dei videogiocatori per Fifa. C'è chi racconta di essere andato vicino al divorzio, chi ammette di perdere le staffe davanti allo schermo come mai gli capita di fare. Eppure si torna sempre a giocare, come fosse una specie di malattia. In Fifa 15 c'è anche la diabolica possibilità di passare direttamente alla partita successiva, senza dover tornare al menu principale.



GIOCO O DROGA?

La verità è che il multiplayer in Fifa è divertentissimo, ma a volte si ha l'impressione che il gioco provveda autonomamente a riequilibrare le forze in campo o a influenzare le sorti di un match. Il risultato è l'ira funesta del malcapitato giocatore di turno, che si ritrova a tirare decine di volte in porta senza segnare, mentre alla prima occasione della squadra avversaria subisce un gol (quando solo uno). O che subisce quasi sempre una rete allo scadere del primo o del secondo tempo. Gli esempi sono a decine, e in tanti hanno invaso i forum di appassionati di mezzo mondo.



Alcuni lanciano vere e proprie teorie del complotto, altri, più realisticamente, danno la colpa a un algoritmo che fa in modo che non ci sia troppa differenza fra i giocatori, affinché una partita possa risultare divertente per entrambi. EA, dalla sua, archivia tutte le critiche come semplici fantasie degli utenti amareggiati dalla sconfitta. Quale sia la verità, non è dato sapere.



Quel che è certo è che Fifa è riuscito ad avere successo anche nei Paesi in cui tradizionalmente il calcio non è seguitissimo. EA ha infatti negli utlimi giorni diffuso delle statistiche che dimostrerebbero come questo videogame abbia aumentato l'interesse degli americani per il gioco del pallone.



Uno degli utenti di un forum su Fifa, fra la disperazione e la rassegnazione, si limita a scrivere: «Forse ha ragione mia moglie, che mi dice sempre: “Ma che ci giochi a fare se poi, alla fine, stai sempre incazzato?”». Ma forse questa non è questione di un videogioco. Questo è il calcio. E al calcio, per alcuni ancora prima che al cuore, non si comanda.
Ultimo aggiornamento: Sabato 29 Novembre 2014, 20:37
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