Torino-Juve, la polizia sicura: "Bomba carta
lanciata dagli juventini, si vede nei filmati"

Torino-Juve, la polizia: "Bomba carta lanciata dai tifosi juventini"

di Timothy Ormezzano
TORINO - La bomba carta esplosa in curva Primavera? L’hanno lanciata gli stessi tifosi del Toro, come ipotizzato dalla Procura. Anzi no. Dopo una giornata spesa a vivisezionare i filmati del derby della Mole, la polizia ha confermato che l’ordigno che domenica ha ferito in modo lieve undici sostenitori granata è stato lanciato dal settore ospiti juventino. Dunque bomba ostile, niente fuoco amico e 15 persone, tra arresti e denunce, in attesa di Daspo.















E adesso? Il giudice sportivo della Serie A, Gianpaolo Tosel, ha deciso di non decidere, rinviando di 24 ore la sentenza sui fatti e chiedendo un supplemento di indagine al procuratore Stefano Palazzi. Se oggi dovessero disporre la chiusura di uno o più settori degli stadi di Juve e Toro, le due società torinesi avrebbero comunque diritto a fare ricorso e la sanzione verrebbe momentaneamente congelata. Sembra dunque scongiurata l'ipotesi di un'eventuale festa per il trentunesimo scudetto bianconero, il quarto consecutivo tra il silenzio assordante di una curva muta perché deserta. A proposito: alla Juve serve una vittoria domani contro la Fiorentina contestuale al mancato successo della Lazio col Parma, ma in in caso di ko dei biancocelesti e di mancata vittoria della Roma a Buffon e compagni basterebbe pareggiare con i viola.



Ma i problemi più gravi sono altri, quelli di un calcio ormai allo sbando, ostaggio di una follia che si ripete ogni maledetta domenica o quasi: quella dell'Olimpico è la 28ª bomba carta a salire ai disonori delle cronache di questa stagione, sicuramente la più “rumorosa”. Il presidente federale, Carlo Tavecchio, chiede un incontro urgente con il ministro dell'interno Angelino Alfano «per capire attraverso un rinnovato protocollo di intesa cosa proporre di nuovo o come applicare l'esistente in modo efficace: lo Stato deve proteggere il calcio dai violenti con azioni deterrenti ed applicando pene severe».



Già, dopo tante parole e speranze portate via dal vento, anche il presidente della Lega, Maurizio Beretta, pretende provvedimenti disciplinari esemplari: «Bisogna individuare i singoli responsabili e sanzionarli in maniera pesante sia sul piano sportivo, con Daspo anche a vita, sia sul piano strettamente penale». Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, invita a seguire «le disposizioni legislative assunte dal governo Thatcher contro gli hooligans: servono sanzioni fuori dall'ordinario». Si appella al modello inglese anche il patron del Torino, Urbano Cairo: «Lassù chi sgarra viene punito in maniera molto ferma e veloce».



Al coro di condanne si aggiunge anche Massimiliano Allegri, che parla di «una sconfitta per l'Italia: se vogliamo riavvicinare le famiglie allo stadio, il calcio va vissuto con più serenità». Il tecnico bianconero concede le attenuanti generiche alla Juve sconfitta nel derby , comunque chiamata domani a conquistare tre punti «contro una Fiorentina molto arrabbiata».
Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Aprile 2015, 15:01

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