Via Gervinho, ecco El Shaarawy: la Roma
riparte così (senza giorno di riposo post Juve)

Via Gervinho, ecco El Shaarawy: la Roma ​riparte così (senza giorno di riposo post Juve)

di Francesco Balzani
ROMA - Se ne va l'attaccante più prolifico e arriva il Faraone autore di tre gol nelle ultime tre stagioni. Finora è questo il mercato invernale della Roma che ieri ha accolto El Shaarawy e salutato Gervinho passato ai cinesi del Hebei Fortune bravi a superare la concorrenza dei connazionali di Jiangsu e Shandon con un'offerta da 19 milioni bonus compresi. Più del doppio di quanto fu pagato l'ivoriano all'Arsenal due anni e mezzo fa (8 milioni più bonus). A Gervinho un quinquennale da 7 milioni a stagione. La cifra che aveva chiesto a tutti i club cinesi (e non) che si erano presentati dalle sue parti.


E da quelle della Roma che ha sempre avuto difficoltà a gestire l'attaccante e poco ha fatto per convincerlo a restare. Pur vero che con l'addio di Garcia la voglia di Gervinho di rinunciare alle mega offerte asiatiche era nulla tanto che non ha mai sostenuto un allenamento con Spalletti. Ieri l'ivoriano (26 gol in 88 partite con la maglia giallorossa) ha raggiunto Trigoria a fine allenamento e ha voluto salutare uno per uno compagni, componenti dello staff e magazzinieri. Ci è scappata pure qualche lacrima. Mentre Gervinho prendeva l'aereo direzione Qinhuangdao, El Shaarawy si imbarcava da Genova per Fiumicino (avvistato in partenza anche Garcia). Il classe '92 stamattina sosterrà le visite mediche e firmerà il contratto prima di mettersi a disposizione per l'allenamento pomeridiano: «La Roma è una grande occasione. Sono contento e molto carico, voglio mettermi subito al lavoro per dare una mano. È emozionante tornare in Italia. Ora c'è poco da parlare, bisogna fare bene».

Il Faraone arriva in prestito (a 2 milioni) con diritto di riscatto a 13, ma non gioca dal 1' da Monaco-Caen del 2 dicembre scorso. Quasi due mesi fa. Difficile quindi possa essere pronto col Frosinone mentre potrebbe tornare utile sin da subito Perotti. L'argentino ha trovato l'intesa con Sabatini da giorni (quadriennale da 1,5 milioni) e anche i due club hanno l'accordo: 3 milioni subito, 9 a giugno. Oggi arriverà l'ufficialità. Ma il colpo (o i colpi) che Spalletti attende con più ansia devono arrivare in difesa. Vano l'ennesimo assedio a Tonelli («Non lo vendiamo a gennaio», ha ribadito il ds dell'Empoli), sembra essersi chiusa anche la pista Juan Jesus bloccato da Mancini. Restano in ballo Rolando (portoghese del Marsiglia ex Inter), Vestergaard (danese del Werder Brema) e Neto (portoghese ex Siena voluto da Spalletti allo Zenit).

SPALLETTI ANNULLA IL GIORNO DI RIPOSO La decisione è arrivata al 90' di Juve-Roma: niente giorno di riposo fino alla gara col Sassuolo del 2 febbraio e doppia seduta fissata per domani. E non per punire la squadra. Spalletti, infatti, è uscito dallo Juventus Stadium allarmato e consapevole che il lavoro sarà più duro e lungo del previsto. Così ha convocato tutti ieri mattina alle 11,30: discorso ai giocatori, visione di alcuni filmati poi seduta defaticante per chi era sceso in campo contro la Juve mentre il resto della squadra ha svolto una partita 7 contro 7 in cui si è rivisto anche Uçan. Da ricostruire anche il carattere dei giocatori. Lo sfogo di Florenzi è stato redarguito sia in campo che negli spogliatoio dal tecnico che ha ricevuto la telefonata di incoraggiamento di Pallotta. Dalla parte di Spalletti anche Lippi («A Luciano sta capitando quanto successo a Sarri, anche lui troverà la quadratura») e Prandelli: «Io ho sempre fatto il tifo per gli allenatori che “allenano”. Quindi da oggi tifo Spalletti, domenica è stato lucidissimo».
Ultimo aggiornamento: Martedì 26 Gennaio 2016, 12:22

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