È un Mundialito che si accende in zona Cesarini

È un Mundialito che si accende in zona Cesarini

di Romolo Buffoni
È un Mundialito. E non solo per via delle dirette gratis sulle reti Mediaset, che riportano con la mente al “piccolo Mondiale” che il Biscione si inventò a inizio Anni 80 per lanciare l’emittenza privata nel mondo delle dirette di sport (all’epoca esclusiva Rai per legge).
È un Mundialito prima di tutto perché non c’è l’Italia, ferita che resterà aperta almeno fino alla finale del 15 luglio, ma anche perché di partite memorabili fin’ora (quando manca un turno alla fine della fase a gironi) se ne sono viste davvero poche. Inoltre, se non fosse per un mostruoso Cristiano Ronaldo, i big stanno stentando. Primo fra tutti Messi, depresso in una squadra senza capo né coda da lui trascinata in extremis in Russia (con la tripletta all’Ecuador) ma che la Pulce non riesce proprio a far decollare. Tanto che l’eliminazione è dietro l’angolo.

Le emozioni più forti (si fa per dire) le sta regalando il cronometro: sono ben 10 i gol arrivati in zona recupero ovvero oltre il 90° minuto. L’ultimo in ordine cronologico è la zampata di Kroos alla Svezia, che ha salvato la Germania. Da Inghilterra ‘66 a oggi è quasi record. I dati degli statistici di Opta ci dicono che solo quattro anni fa in Brasile furono di più (12) ma nell’arco di tutta la competizione.

Ultimo aggiornamento: Lunedì 25 Giugno 2018, 08:00

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