Prima metà squadra, poi nessuno, stavolta tutti. Ma «per solidarietà». La Nazionale di Roberto Mancini si è inginocchiata nel segno del Black Lives Matter (e quindi a sostegno della campagna anti-razzismo nata negli Usa) a pochi secondi dall'inizio di Belgio-Italia, seguendo l'esempio degli avversari che invece dall'inizio della competizione sono tra i più "attivi". Per gli azzurri quindi è la prima volta tutti insieme, perché la linea scelta dalla squadra è stata quella di inginocchiarsi in caso di richiesta all'Uefa da parte dell'avversario, come segno di solidarietà e sensibilità al tema della lotta alla discriminazione.
Una questione che è diventata politica e che ha attirato qualche critica agli azzurri nel corso degli Europei. «La squadra si inginocchierà per solidarietà con gli avversari e non per la campagna in sé, che non condividiamo», la posizione ufficiale della Federcalcio.
«I giocatori austriaci non si sono inginocchiati e i nostri sono rimasti in piedi. Se quelli del Belgio lo faranno, anche i nostri saranno solidali con loro», continuano ancora dalla Nazionale italiana. E il messaggio, quindi, sembra chiaro. «Non ne avevamo parlato, col Galles siamo stati colti un po' alla sprovvista - aveva detto Pessina - Ma la linea è quella, la pensiamo tutti uguale».
Belgio-Italia, gli azzurri si inginocchiano ma «non condividono» la campagna
Dopo la bufera mediatica, la Figc è intervenuta ufficialmente con una nota: «La Federazione Italiano Giuoco Calcio, nel ribadire il suo impegno incondizionato e quello di tutti gli azzurri contro il razzismo e ogni discriminazione, ha ritenuto opportuno lasciare alla squadra la libertà di aderire alla campagna Black Lives Matter.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 2 Luglio 2021, 22:26
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