Conclusioni, cross, angoli e punizioni: Dimarco jolly tuttofare, da promessa a padrone dell’out di sinistra. Contro il Bologna si è preso la scena, confezionando un’altra prestazione monstre per quantità e qualità espresse e regalandosi una doppietta, la prima in carriera, per festeggiare i 50 gettoni in serie con la maglia dell’Inter e i 25 anni, celebrati ieri con un brindisi di squadra alla Pinetina.
Ma Federico Dimarco, “milanese e interista - l’attacco della nota di Inter.it per gli auguri di compleanno al canterano - fin dalla prima maglia nerazzurra indossata all’età di 7 anni», è anche la scommessa più bella vinta da Simone Inzaghi, il primo a puntare con decisione sul prodotto del vivaio per il dopo Perisic accantonando Gosens, seguito a ruota da Roberto Mancini, ct della Nazionale, che lo ha fatto esordire a giugno (il 4, contro la Germania) raccogliendone i primi frutti a fine settembre (il 26, contro l’Ungheria), al 3° gettone da titolare, con rete decisiva per la sicurezza dell’approdo alle Final Four di Nations League.
In pochi mesi, il classe ’97 di Milano si è preso tutto, a cominciare dal posto fisso o quasi (dal 1° minuto 12 presenze su 14 in serie A, 3 su 4 in Champions League) nell’Inter del piacentino e, di conseguenza, in azzurro, con minutaggio e responsabilità in crescendo. Dimarco ci è riuscito a suo modo: perfezionandosi nei movimenti di copertura e nelle diagonali difensive, ma puntando soprattutto su corsa e tecnica individuale top, nei piazzati (corner e punizioni, già due segnate con la Beneamata dall’anno scorso) e al cross, specialità della casa.
E domenica (alle 12.30, diretta tv Dazn e SkySport1), a Bergamo, la corsia di sinistra sarà ancora sua contro l’Atalanta di Gasperini e non di Robin Gosens, ex di turno, ma sempre più in odore di addio a gennaio (e da ieri anche senza Mondiale dopo l’annuncio di Flick).
Ultimo aggiornamento: Giovedì 10 Novembre 2022, 19:31
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