Olimpiadi 2016, la ricerca choc: "Atleti a rischio,
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Olimpiadi 2016, la ricerca choc: "Atleti a rischio, acque troppo contaminate dalle feci"
ROMA - Il colpo d'occhio rimane unico, Rio de Janeiro continua a essere la Città Meravigliosa, ma il discorso cambia se c'è da immergersi nelle sue acque. Difficile resistere alla tentazione di fare un tuffo, però bisogna conoscere i rischi a cui si va incontro.



L'allarme lo ha lanciato anche il presidente del Cio Thomas Bach che, da Kuala Lumpur dove è in programma l'Esecutivo, ha ammesso che in vista dell'Olimpiade di Rio 2016 «la maggiore preoccupazione è quella dell'inquinamento delle acque». Sì, perchè nonostante i proclami lanciati dal comitato organizzatore locale al momento di presentare la candidatura e dopo aver ottenuto i Giochi («ripuliremo all'80% la baia di Guanabara»), l'obiettivo è diventato un traguardo impossibile, e a ricordarlo c'è lo striscione con la frase «un miliardo di dollari e tutto continua immondo» srotolato da alcuni manifestanti in alcuni punti strategici della città, come il lungomare o la laguna Rodrigo de Freitas dove si svolgeranno le gare di canottaggio (e ora i Mondiali juniores come evento test).



Quello dell'inquinamento è un problema endemico dovuto a un sistema fognario che in molti casi ancora scarica tutto in mare, mentre torrenti con feci e liquami d'ogni tipo scendono giù dalle favelas ogni volta che piove. Ora, in vista di Rio 2016 la situazione sarebbe migliorata del 49%, ma i rischi rimangono notevoli: gli atleti di vela, nuoto di fondo, canoa e canottaggio saranno esposti a rischi per la salute. Lo dimostra una ricerca commissionata dall'agenzia Associated Press, di cui riferiscono alcuni quotidiani brasiliani, e a cui hanno preso vari esperti del settore arrivati nella metropoli carioca. Le acque di Rio sono talmente inquinate da feci umane al punto da aver sviluppato livelli pericolosamente alti di virus e rischio di infezioni. Non a caso, atleti che si allenano a Rio o hanno preso parte a eventi test si sono ritrovati alle prese con febbre alta, diarrea acuta e vomito, vedi alcuni velisti di Gran Bretagna e Croazia. Secondo John Griffith, biologo marino del 'Southern California Coastal Research' che ha analizzato le acque, «ciò che abbiamo trovato qui è puro scarico di fogna, con virus che in alcuni casi hanno superato di 1,7 milioni di volte i dati che, nella California del Sud, sarebbero considerati allarmanti. Qui scarichi del water, docce e lavandini finiscono direttamente in mare. Con questi dati da noi la balneazione sarebbe vietata ovunque. Un abitante da Rio che fin da bambino fa il bagno in queste acque (particolarmente inquinate sono risultate anche quelle della spiaggia di Ipanema, dove però non sono previste gare olimpiche, ndr) può aver sviluppato degli anticorpi, ma cosa succederà a chi viene da fuori?».



Mentre il dibattito per trovare una soluzione-tampone si fa frenetico, l'associazione commercianti e albergatori di Buzios, località del litorale carioca considerata un paradiso delle vacanze (per benestanti, visti i prezzi...), e con acque certamente più pulite di Rio, si fa avanti con tanto di lettera ufficiale per ospitare le gare di vela dei Giochi e campagna «#VelaEmBuzios2016» portata avanti sui 'social'.
La federvela del Brasile prova a respingere l'idea dicendo che «faremo come a Sydney, dove le gare di vela si svolsero nelle acque cittadine».

Ultimo aggiornamento: Domenica 2 Agosto 2015, 18:54
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