Serena Dandini: «Racconto donne "valorose" che hanno fatto la storia»

Serena Dandini: «Racconto donne "valorose" che hanno fatto la storia»

di ​Donatella Aragozzini
Donne del passato che hanno inciso sulla cultura, i costumi e la mentalità di un’epoca. Sono le protagoniste di Valorose, 6 puntate ideate e condotte da Serena Dandini, ogni venerdì alle 21.15 su Sky Arte.

Come nasce il programma?
«Nasce dal mio libro Il catalogo delle donne valorose. C’è un’amnesia collettiva sulle donne che hanno fatto la storia della civiltà, conoscerle potrebbe invece dare forza alle nuove generazioni. Così, anche se io in genere faccio un tipo diverso di televisione, abbiamo preso 6 delle 37 storie e ne abbiamo fatto un programma, cercando di essere raffinati ma restando sempre pop».

Qual è il criterio di scelta?
«Abbiamo voluto raccontare donne note ma la cui immagine è stata tramandata in maniera distorta, ad esempio Grazia Deledda che tutti ritengono erroneamente che fosse una scrittrice polverosa, oppure sconosciute, come Cristina Trivulzio di Belgioioso, che ha fatto il Risorgimento eppure non ha via intitolate come Mazzini o Cavour».

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Lei spesso accende i riflettori sulle donne.
«Per me è naturale. A volte è un’abitudine culturale considerare solo gli uomini, invece è importante arricchire il panorama di figure femminili, che ci sono e sono interessanti».

Per questo lo scorso anno ha rifatto “La tv delle ragazze”?
«Quello è stato uno spunto per festeggiare un trentennale e vedere cosa è successo nel frattempo: spesso e volentieri degli sketch di allora erano ancora validi».

“Stati generali”, a novembre su Rai3, sarà sulla falsariga di quello show?
«Sì ma stavolta rispetteremo le quote azzurre, ci saranno anche i maschi, a cominciare da Neri Marcoré. Sarà una satira su quello che non va, una fotografia dei tempi che viviamo, di confusione e mancanza di speranze, futuro e sogni».

E intanto continua a girare il mondo il suo monologo sul femminicidio “Ferite a morte”.
«Sì, è stato rappresentato anche all’Onu! È l’esperienza che più mi ha dato soddisfazione, ma mi piacerebbe che non ci fosse più bisogno di parlare di queste cose».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 28 Ottobre 2019, 08:08
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