Gherpelli a Contadini in erba: «Che fatica insegnare ai teenager a lavorare la terra»

Gherpelli a Contadini in erba: «Che fatica insegnare ai teenager a lavorare la terra»

di Donatella Aragozzini

Prendete dodici ragazzi di città tra i 14 e i 17 anni, portateli in piena campagna e togliete loro telefonini, tablet e pc per un mese intero, costringendoli a svegliarsi all’alba, lavorare la terra e occuparsi degli animali di una vera fattoria, gestita dal fattore-attore Andrea Gherpelli. È “Wild Teen – Contadini in erba”, il docu-reality “bucolico” in onda su Discovery+. 
Gherpelli, come sono questi “wild teens”? 
«È una generazione digitale molto lontana dai crismi della campagna, che dovrebbero essere insegnati a scuola perché imparare il ciclo della natura e le regole da rispettare fa crescere, aumenta la consapevolezza delle persone e il loro peso specifico. Alcuni addirittura non sapevano come si fa il miele o avevano paura delle galline». 
È stato difficile farli ambientare? 
«All’inizio sì, erano viziati come il 99% dei ragazzi di città della loro età e vedevano come una privazione dover rinunciare ai social, alla pulizia e alle comodità, mentre in realtà quello era un arricchimento. Ognuno ha reagito in maniera diversa: c’è chi ha lasciato presto il programma, chi ha incamerato il messaggio, mentre qualcuno si è innamorato della vita di campagna e appena possibile lo prenderò nella mia azienda a lavorare». 
È vero che lei coltiva grani antichi? 
«Sì, ho recuperato circa 300 varietà di semi dei primi del ‘900, che non hanno subito modificazioni. Le loro caratteristiche sono tre: non richiedono trattamenti dalla semina alla trebbiatura, sono più digeribili e sono ricchi di sapore. Dopo averli macinati a pietra, realizzo prodotti da forno che vendo con il mio marchio “Natura maestra”». 
Lei però non è solo un fattore, è anche un attore con parecchi film e fiction all’attivo.
«Noi siamo contadini da quattro generazioni ma in famiglia c’è sempre stata la fiammella dell’arte: mio padre ad esempio scriveva commedie che poi allestiva in parrocchia, quindi per me era naturale stare sul palco, poi durante l’università sono entrato in una compagnia e in seguito ho vinto una borsa di studio all’Accademia d’Arte Drammatica. Adesso faccio l’attore, ma non prendo mai impegni nel periodo della semina e della trebbiatura, quando l’azienda ha bisogno di me». 
Il suo ultimo ruolo è il dottor Mosca in “Cuori”, ora su Rai1. 
«Sì, una bella fiction sui primi trapianti di cuore.

Il dottor Mosca è un ruolo interessante perché inizialmente è l’antagonista, ma strada facendo esce la sua sensibilità».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 4 Novembre 2021, 08:32
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