Enrica Bonaccorti: «Decisi di ridurmi il seno, poi andò di moda quello rifatto. Renato Zero mi chiese di sposarlo (ma non se lo ricorda)»

La conduttrice ha ripercorso alcuni momenti importanti della sua vita

Enrica Bonaccorti: «Decisi di ridurmi il seno, poi andò di moda quello rifatto. Renato Zero mi chiese di sposarlo (ma non se lo ricorda)»

di Redazione Web

Enrica Bonaccorti è una delle conduttrici televisive più conosciute nel mondo dello spettacolo. Accanto a volti storici come Raffaella Carrà (che una volta sostituì), ha avuto successo con il suo esordio in Non è la Rai, dove dava consigli d'amore alle giovani ragazze, «Mi preoccupavo per le ragazzine, temevo che restassero deluse. Antonella Elia era la più faticosa, però brava. Yvonne Sciò si legò molto a me». 

La conduttrice ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera, dove ripercorre la sua vita, tra amore e vergogna del proprio seno.

Enrica Bonaccorti, l'amore per Renato Zero

Enrica Bonaccorti ha raccontato come ha conosciuto Renato Zero, suo grande amico oggi e grande amore all'epoca: «Ci eravamo conosciuti a piazza Navona, il nostro ufficio a cielo aperto. Avevamo 20 anni. Passavamo così le giornate, aspettando il miracolo. Con Renato mi si era sciolto il cuore, sentivo che dentro aveva una forza esplosiva. Facevamo spettacolini di cabaret. Lo accompagnavo con la 500 beige di mia madre, per non farlo andare in giro da solo, già con piume, trucco e tutine aderenti. A volte mettevo il tailleur e la borsa di mamma e fingevo di essere la sua manager. “Salve, vorrei proporvi lo show di Renato Fiacchini”». La conduttrice se ne innamorò, «Ne ero affascinata. Lui mi voleva bene. Baci ce ne sono stati. E molti abbracci. “Sei tanta”, mi diceva, ridendo delle mie forme prorompenti. Un’amicizia cosparsa di tenerezza e tanti sogni.

Parlavamo per ore chiusi nella 500, targata Roma 20947. Negli anni Settanta non ci si fidanzava, si stava insieme e basta».

Alcuni ipotizzarono il matrimonio tra i due: «Era uno scherzo. Tempo fa gli ho chiesto. “Renà, ti ricordi che mi volevi sposare?”. “Enrì, sarò stato ubriaco”».

Enrica e la bellezza vistosa

Enrica Bonaccorti iniziava ad avere un seno prosperoso già dai 16 anni: «Con un seno esuberante, fiorito dai 16 in poi. Le continue battute dei ragazzi mi davano fastidio. Mi sentivo cercata solo per quello, io che per distrarli citavo Ungaretti. Sognavo di essere sottile come Catherine Spaak, immaginavo di uscire dal mare con la maglietta bagnata sul seno minuto e i capelli lisci, invece li avevo ricci. Per nascondermi curvavo le spalle, i compagni mi infilavano le penne in mezzo alla scollatura».

E poi ricorse alla chirurgia plastica per ridurlo: «Immagini di farsi tutti quegli anni, quando andavano di moda i seni appena accennati, con il mio. Quelle come me non venivano prese sul serio, non sembravano intelligenti. Mi sono informata, due giorni dopo ero ricoverata in una clinichetta di Primavalle. L’intervento doveva durare 2 ore, dopo 5 non era finito. Mi sono svegliata con un braccio come morto e la lingua che usciva solo a sinistra. Sono stata una cretina, era il 1981, le donne cominciavano a rifarselo finto. Ma ero felice di avere un seno più piccolo, mi pareva un miracolo. Avevo passato tre provini al teatro Argentina, sarei stata Costanza, la fidanzata di Mozart. In una scena dovevo denudarmi il busto. Ho pensato al mio senone e mi sono decisa». 


Ultimo aggiornamento: Venerdì 5 Aprile 2024, 16:21
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