Il «ciclone Geolier» è stato capace di scuotere la Napoli della Cultura. Lo scrittore Maurizio De Giovanni si sarebbe infatti dimesso dalla presidenza del Comitato scientifico per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio linguistico napoletano, in polemica sulla vicinanza dello stesso Comitato alla scrittura dei testi del rapper Geolier, che sta spopolando a Sanremo 2024.
Un gesto non di poco conto, se si considera la polemica suscitata dal romanziere e drammaturgo partenopeo nei giorni scorsi sull'uso non ortodosso del Napoletano nei testi dell'artista di Secondigliano.
La polemica
Motivo della polemica, il testo della canzone sanremese «I p'me, tu p'te», in cui si sottolineava una scrittura liguistica errata e particolarmente lontana dal «Napoletano tradizionale» di Pino Danile o Eduardo De Filippo.
«È una lingua antica e bellissima, con la quale sono stati scritti capolavori immensi. È un patrimonio comune, ha un suono meraviglioso, unisce il maschile e il femminile come fa l'amore.
La Risposta di Geolier
Ma non tutti sono stati d'accordo con De Giovanni, anteponendo le tesi di una lingua viva e in continua evoluzione. «È il mio dialetto, è il mio rap e... sembra mi capiscano, non solo a Secondigliano, non solo a Napoli, non solo in Campania. Nel mio flow, magari un po’ rionale, le vocali sono poche, le parole vengono triturate per correre veloci, per seguire il ritmo, il flusso. L’hip hop è slang, gergo, linguaggio di strada, anche nello scrivere ne devi rispettare le radici» aveva spiegato a riguardo lo stesso Geolier. E in tanti, alla fine, si sono schierati dalla sua parte.
Ultimo aggiornamento: Sabato 10 Febbraio 2024, 14:11
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