Amadeus rinuncia al terzo Sanremo: «Due eventi storici possono bastare»

Amadeus rinuncia al terzo Sanremo: «Due eventi storici possono bastare»

di Marco Castoro

Amadeus non farà il trittico. L’Ama Ter non ci sarà. Come non ci è stato il Conti Ter. Chi sarà dunque il nuovo Draghi che si prenderà il Sanremo del prossimo anno? Per il momento si sa solo che il ticket Amadeus-Fiorello cede il passo. “Due eventi storici” possono bastare, sottolinea il direttore artistico che ha ringraziato Teresa De Santis e Stefano Coletta per averlo scelto alla guida del Festival. Comunque, Fiorello disse la stessa cosa anche alla fine del Festival scorso.

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«Sanremo è un evento, un progetto, non è un programma tv. Quindi tra qualche anno, quando ne avrò 70, magari ne possiamo riparlare. Quello di quest’anno è stato rivoluzionario anche nella musica, non solo negli ascolti e nelle fruizioni. Non speravamo alla vigilia in questi risultati, li sognavamo. Così come avere nove canzoni di Sanremo già nella top ten».

Amadeus sembra deciso. Proprio nell’anno in cui ha compiuto un miracolo mollando i freni inibitori e diventando un’ottima spalla divertente dello scatenato Fiorello. Perché gli abbiamo visto fare cose che voi umani…

A proposito di Fiorello: anche oggi ha snobbato la conferenza stampa. Nonostante le promesse fatte. 

Il direttore di Rai1, Stefano Coletta, ha elogiato Ama e Fiorello che hanno vinto una sfida. «Un atto eroico della Rai.

Lo rivendico con grande forza e serietà per questa operazione culturale. Abbiamo risposto agli appelli dei politici e degli italiani dando un segnale forte con un intrattenimento sobrio. Con grande coraggio, nobiltà e sintonia con il Paese: un Festival epico».

In corso c’è un cambio generazionale nella platea tv. Lo sottolinea Elena Capparelli, responsabile di RaiPlay: «Sanremo piace al pubblico digitale. Soprattutto alle fasce più giovani, quelle 15-24 e 25-34 anni cresciute del 120% rispetto alle fruizioni del 2020. Nell’on demand si registra un 90% in più. È cambiato il modo di guardare la tv, soprattutto per i giovani, la visione non è lineare, ma si concentra su clip e altro come le più di 100 interviste realizzate da Radio2. I video più visti sono stati quelli di Maneskin con Agnelli, Meta e Achille Lauro. Raddoppiati i dati smart tv e +30% di interazione sui social, con un +60% di Instagram».

Stasera serata finale con la presenza di Giovanna Botteri che lancia la crociata «Cominciamo ad amarci con i nostri difetti, siamo persone normali e viva la normalità». La giornalista e inviata di guerra della Rai ha confessato di essere emozionata: «La responsabilità di Sanremo è quasi peggio delle bombe. Il mantra del Festival è quello di non dimenticare e accarezzare le ferite. Penso che questo Festival ci abbia fatto sentire quell’Italia che lotta col cuore, con voglia e coraggio, su come si deve vivere con questa ferita».

Achille Lauro ha tenuto a precisare che ogni sua performance «non è solo un costume ma un viaggio nei generi e io ho incarnato il genere. Perché la musica di oggi si guarda anche».  


Ultimo aggiornamento: Sabato 6 Marzo 2021, 18:57
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