Morto Mango, il ritratto: "Una voce moderna
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Morto Mango, il ritratto: "Una voce moderna per la canzone mediterranea"

di Claudio Fabretti
Un piccolo, grande artigiano della melodia, ma anche un musicista versatile e completo, capace sempre di rivestire le proprie canzoni di vesti sonore sofisticate. Pino Mango, morto ieri sera in seguito a un infarto sul palco di Policoro, nella sua Basilicata, sfuggiva ai cliché tipici dei cantanti italiani. Sentimentale, sì, ma mai stucchevole, tradizionalista, ma anche aperto alle influenze internazionali e alle possibilità offerte dall'elettronica. Un compositore che faceva anche della sua voce l'arma in più, con quel “mezzo falsetto”, come amava definirlo lui, che gli esplodeva dal petto, unito a una notevole estensione vocale.



La sua musica ha scavato a fondo nelle radici mediterranee della canzone italiana, sposandole, però, a una ricerca ad ampio raggio nel campo della world music, sulle orme del suo idolo Peter Gabriel (non casuale anche la collaborazione con il fido chitarrista dell'ex-leader dei Genesis, Dave Rhodes). Una carriera lunga ma precocemente stroncata, nata con la gavetta presso gli studi discografici, tra collaborazioni con autori del calibro di Mogol e Pasquale Panella, e produttori internazionali, e culminata anche in grandi omaggi, come quello a Carlos Gardel, leggenda del tango.



Aveva appena compiuto 60 anni, lo scorso 6 novembre (era nato a Lagonegro nel 1954). E per festeggiarli, in qualche modo, si era regalato a maggio il 23° album, “L'amore è invisibile”. Una raccolta di cover, con tre inediti, che ripercorreva, spogliandole e rivestendole, le sue canzoni del cuore da Sting a Don Backy, passando per gli U2, i Beatles, ma anche De André e Battisti.







Amatissimo dal nocciolo duro dei suoi fan, ma anche dalla critica meno snob, Mango ha collezionato hit dal (potenziale) respiro internazionale, come “Lei verrà”, “Bella d'estate”, scritta con Lucio Dalla, “Mediterraneo”, “La rondine”, oltre a quella “Oro” che lo ha accompagnato sul palco nel momento del tragico addio.
Se n'è andato dalla porta principale, il palcoscenico. Ma c'è da scommettere che la sua uscita di scena, stavolta, non sarà dimenticata.

Ultimo aggiornamento: Lunedì 8 Dicembre 2014, 17:43
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