Livio Cori si affaccia su un balcone di Milano e dice grazie alla sua famiglia: «Senza di loro mi sarei perso. Napoli ti insegna a cadere»

Livio Cori si affaccia su un balcone di Milano e dice grazie alla sua famiglia: «Senza di loro mi sarei perso. Napoli ti insegna a cadere»

di Luca Uccello

Un po' di Napoli a Milano. Nella musica come nel mangiare all'evento MIEZ’A VIA. Da il maestro Peppe Vessicchio a Livio Cori. Tutti a tavola con un piatto di pasta Voilello davanti prima di esibirsi su un balcone di una casa di ringhiera sui Navigli per accendere i riflettori sulla creatività e sull’estro napoletano. «Mi sono divertito - racconta a Leggo - è stata un’esperienza nuova in un posto che ho vissuto parecchio negli anni che ho passato a Milano. Ritornarci con uno show così è stata una soddisfazione».

Una notte nella città che lo ha accolto senza mai dimenticare la sua origine, la città in cui Livio continua a vivere. «Napoli è una madre che ti insegna anche a cadere, una città che è stata scuola e palcoscenico di tante storie ed esperienze che hanno riempito la mia musica. Non riuscirei a vivere in un’altra città, potrei passare anche mesi lontano ma solo sapendo che tornare a casa significa tornare a Napoli»

Quando ripensa ai Quartieri Spagnoli, alla sua infanzia e guarda a oggi, a dove è arrivato a chi deve dire grazie?

«Ringrazio la mia famiglia che mi ha cresciuto bene, i miei amici che mi hanno dato coraggio nelle scommesse più grandi, il team di persone che lavorano con me e che rendono possibile ogni idea, perché da solo rimarrebbe solo un’idea. Ringrazio ogni singola persona che almeno una volta mi ha regalato il suo tempo per ascoltare la mia musica. Sicuramente rispetto a dove sono partito di strada ne ho fatta tanta ma per dove voglio arrivare il viaggio è ancora molto lungo...»

Quando si nasce in certi quartieri è più facile perdersi che ritrovarsi. Lei come ha fatto?

«Ho avuto una famiglia presente e ho saputo scegliere bene le compagnie. Sono riuscito a adattarmi in qualsiasi situazione, a sedermi a tavola con i principi e con i ladri rimanendo sempre me stesso. Il mio vantaggio è stato avere l’ambizione di riuscire a farcela con la musica, con un obbiettivo preciso è più facile rimanere sulla strada giusta e non perdersi»

Con la musica cosa vuole esprimere?

«Con la musica racconto la mia vita e ciò che la circonda.

Storie, sentimenti e sensazioni pure, crude, senza maschere, niente di costruito. Esperienze vissute in prima persona senza troppe fantasie. Non voglio impressionare con grandi tecnicismi o fuochi d’artificio, ma riuscire a far ritrovare nelle mie canzoni chi ha qualcosa in comune con me per farlo sentire parte di qualcosa»

Con molta onestà, lei e Nino D’Angelo meritavate l’ultimo posto a Sanremo? Senza fare nomi c’era qualche canzone peggio della vostra?

«Non mi sento di giudicare nessun altro, ma forse l’ultimo posto era un po’ troppo esagerato per noi…»

Cosa le ha  lasciato quel Sanremo?

«È stata un’esperienza incredibile che mi ha insegnato tanto. Sono maturato molto artisticamente, dopo Sanremo ho capito tante cose che mi sono servite per lavorare meglio alla mia musica. Nino è stato un maestro illuminante sia sul palco che nella vita e lo è tutt’ora, siamo rimasti molto amici».

Chi è Livio per chi non lo conosce?

«Un cantautore Napoletano, il resto può scoprilo ascoltando la musica».

Quale è la prima impressione che pensa di dare alla gente che la incontra per la prima volta?

«Molti pensano che sia un tipo che se la tira un po’, ma solo finché non apro la bocca e comincio a parlare! Di solito dopo qualche minuto che mi conosci già stiamo a ridere e scherzare»

Prossimi progetti musicali?

«Per ora mi concentrerò sulla parte live, ma ho già in cantiere tanta musica nuova, sto solo scegliendo le date giuste per farla uscire...»

E nel ruolo da attore invece?

«Non posso definirmi attore! Per ora sono concentrato sulla musica, più in là magari...»

Quanto le piace poter recitare davanti a una telecamera?

«L’idea mi è sempre piaciuta ed in Gomorra ho imparato tanto di quel mondo. Non sono un attore, non potrei definirmi tale altrimenti offenderei chi lo è davvero, ma non escludo di poterlo diventare seriamente un giorno»


Ultimo aggiornamento: Lunedì 3 Luglio 2023, 17:08
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