Kaze, tra cantautorato e soul l'artista del mese di MTV live sabato al Mi Ami Festival

Kaze, tra cantautorato e soul l'artista del mese di MTV live sabato al Mi Ami Festival

di Francesca Binfarè

Kaze (Paola Gioia Kaze Formisano) sbarca al Mi Ami Festival sabato 28 maggio (Circolo Magnolia, Segrate; Palco Rilegno, ore 16.30; biglietto a 39,10 euro la giornata) con la freschezza dei suoi 25 anni e della sua musica, tra cantautorato e soul. Ci arriva dopo una serie di singoli, di cui l’ultimo, Volevo portarti al mare, pubblicato venerdì 27 maggio. MTV ad aprile l’ha incoronata artista del mese. Kaze ha fatto anche esperienze come attrice, nel film Anni da cane di Fabio Mollo, in videoclip musicali e campagne pubblicitarie. Lei, romana con mamma del Burundi, da infermiera ha lavorato nei reparti Covid a Milano, città che ormai è la sua.

Ci presenta il suo nuovo singolo?

«Volevo portarti al mare è un brano nato alla fine della scorsa estate. Sarei dovuta tornare a Terracina, dove sono cresciuta, ma mi sono fatta male a un braccio. Sono rimasta a Milano ma mi sentivo molto sola. Per Volevo portarti al mare ho pensato al mio passato, al presente, a tratti del mio carattere che non mi piacciono. Questa canzone è un viaggio introspettivo ma non pesante».

È la prima volta che partecipa al Mi Ami?

«Sì, non ci sono mai stata neanche da spettatrice.

Ho già cantato a Milano ma questa sarà la mia prima volta ‘grande’. Farò i miei singoli, una cover che sarà una sorpresa e un inedito che mi piace fare live. Un ospite? Ci sto provando».

Lei è cresciuta in Burundi, a 11 anni è arrivata a Terracina, si è laureata in infermieristica a Roma, e infine si è trasferita a Milano. Ci racconta il suo rapporto con questa città?

«La vedevo grigia, non ero informata sul suo panorama musicale. Mi ero concentrata sulla carriera come infermiera, volevo vivere a Roma. Milano è arrivata per caso e mi ha sorpresa: mi ha dato più di tutte le città in cui ho vissuto. Soprattutto, mi ha dato modo di fare musica. Arrivare qui è stato uno schiaffo: mi piaceva il mio lavoro ma il piano, il sogno di bambina, non era quello. Dal 2020 mi dedico alla musica».

Un’appassionata di moda a Milano cosa ha capito?

«Che guardavo questo mondo con un po’ di ingenuità, lo immaginavo meno complesso. La moda è una forma d’arte potentissima ed è un pilastro della città».

Quindi ha già scelto il look per il Mi Ami.

«No. Lo stylist mi salverà».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 26 Maggio 2022, 16:34
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