Francesco Gabbani: «Io, libero da sempre. Non faccio musica per la fama». A Carrara un concerto evento per i suoi 40 anni

Il cantautore il 9 settembre nella sua città con uno speciale live "Finalmente a casa".

Francesco Gabbani: «Io, libero da sempre. Non faccio musica per la fama». A Carrara un concerto evento per i suoi 40 anni

di Rita Vecchio

Un grande concerto, il giorno del quarantesimo compleanno, a Carrara. È la città da cui è partito e dove ritorna ogni volta. Il 9 settembre, Francesco Gabbani con "Finalmente a casa" farà una doppia festa. Un palco evento accoglierà circa 10mila persone, attraverserà una scaletta insolita che conterrà anche il nuovo brano, "Al di là", che il cantautore regalerà al suo pubblico in anteprima, scritto per la colonna sonora della serie di Rai1, "Il Professore 2", in onda in autunno. «La verità? Mi imbarazza ricevere regali, così ho deciso di fare un concerto».

Ci scherza, ma il regalo è lei che lo sta facendo alla sua città.
«Voglio chiudere qui un cerchio. Una fase. Qui, dove tutto è iniziato. Come se stessi riportando a casa le belle esperienze di un viaggio stupendo, partito con "Amen" e Sanremo. Lo scopo è ripercorrere questi anni con brani che raramente ho fatto dal vivo».

Un esempio?
«"Per tornare liberi", contenuto nel primo album, "Greitist Iz", scritto per l'alluvione che ha colpito in particolare Marina di Carrara. Un viaggio nel tempo, insomma, tradotto in termini di racconto musicale del mio percorso artistico. Uno storyboard in cui presenterò per la prima volta l'inedito scritto con Gino Pacifico».

Di che parla?
«"Al di là" ragiona sul senso dell'esistenza che oltrepassa i preconcetti e supera quei paletti etici che la società impone. Suggerisce domande più che dare risposte. Come tutte le altre mie canzoni. Una canzone scritta pensando alla serie de "Il Professore 2", che analizza le nostre vite, del rapporto padri figli, dell’attraversare l’adolescenza, in cui a confronto ci sono le due generazioni e i diversi modi di pensare.

Ben rappresenta la fase della mia vita che sta sconfinando i 40 anni, sintomatico che io non sia un ragazzino».

Desiderio di paternità?

«Mi piacerebbe, se succedesse sarei felice». 

40 anni, quindi. Sa quello che vuole?

«No, sinceramente. La libertà artistica credo sia stare nel non sapere, nel non controllo, fare capolino verso l’ignoto. Mi auguro di essere cresciuto come individuo ed essere umano. Il successo a volte può essere aggressivo, oggi più che mai con il web dove circola tanta cattiveria e da cui bisogna non farsi ingabbiare. Io cerco di fare a pugni con me stesso». 

Lei prima parlava di un viaggio. Ma la persona che parte per un viaggio, quando torna non è la stessa. Anche a lei è successo così?
«Sono uno che rimane fedele a se stesso. Ho le mie idee, i miei tempi, non corro dietro al mercato discografico. Il prossimo disco? Uscirà in modo molto naturale, quando ci saranno le canzoni che messe insieme possano dargli forma. Ho voglia di fare mente locale e poi scrivere di conseguenza. Non ho mai fatto musica per diventare noto, ma sono eventualmente noto perché ho sempre fatto musica».


Ascoltando uno dei suoi ultimi brani, si sente soddisfatto dalla vita o crede di avere diritto anche a qualche risarcimento?
«Soddisfatto, perché fortunatamente ho il privilegio di potere scegliere di fare quello che sento. Autonomo e libero dentro i recinti che il nostro sistema ha costruito. Ho il privilegio di fare quello che voglio».


Ultimo aggiornamento: Sabato 9 Settembre 2023, 14:05
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