Bugo a Sanremo, le ferite ancora aperte: «Trattato come un cretino miracolato, ora vorrei essere preso sul serio»

Gli ultimi tre anni non sono stati facili per il 50enne di Rho. Il nuovo album per dimostrare che sa fare il suo mestiere

Bugo a Sanremo, le ferite ancora aperte: «Trattato come un cretino miracolato, ora vorrei essere preso sul serio»

di Redazione web

Un protagonista suo malgrado di Sanremo 2020. Sono passati quattro anni da quel febbraio. La serata dell’ormai celebre affaire Bugo e Morgan all'Ariston con i litri di inchiostro e i terabyte di video che ne sono inevitabilmente seguiti. «Mi sono sentito trattato da alcuni come un cretino miracolato», dice Bugo, al secolo Cristian Bugatti, a La Ragione. È tempo di passare oltre, di parlare di musica. Lo si può fare grazie al nuovo album di Bugo (il quale, va detto, ha sempre evitato di tornare sull’argomento) intitolato "Per fortuna che ci sono io" e disponibile da venerdì 15 marzo, dopo essere stato anticipato dal singolo omonimo.

Il nuovo progetto

È stato registrato a partire da gennaio 2022. «Dopo aver chiuso i rapporti con la vecchia casa discografica e conclusa l’esperienza di "Pechino Express", mi sono messo subito a scriverlo perché volevo che la musica potesse tornare a essere quello che è sempre stata per me, un’ancora di salvezza», racconta Bugo. Se dovesse definire il suo album, userebbe un aggettivo pesante: «Motivazionale. Tutti i miei album lo sono, innanzitutto per me stesso perché la musica mi fa sentire meglio e mi spinge a essere una persona migliore. Avevo bisogno di ritrovare più serenità, più integrità. Spero che i miei brani facciano del bene a chi li ascolta, anche se questo naturalmente non dipende da me.

A mio parere tutta la musica dovrebbe nascere con l’intento di far stare meglio gli altri. I Beatles mi fanno stare bene, così come Vasco. La musica che mi piace non è quella che mi deprime».

Che cosa si aspetta da questo album

Bugo non ha dubbi: «Vorrei che la gente mi prendesse sul serio, che non dicesse che non so fare il mio mestiere. Che piaccia o meno a qualcuno è una cosa soggettiva, ma voglio essere giudicato per la mia musica, non per tutto il resto. Spero di poter essere fonte di ispirazione. Se vivete delle difficoltà, per alzare la testa si deve credere in sé stessi e dire 'per fortuna che ci sono io'. Mi basterebbe che anche una sola persona lo capisse e io sarei già felice così», ha detto l'artista.

Come si è sentito dopo Sanremo 2020

Gli ultimi tre anni non sono stati facili per il 50enne di Rho: «Oltre alle difficoltà dovute alla pandemia, a Sanremo mi sono sentito trattato da alcuni come un cretino miracolato». Ma la famiglia lo ha aiutato ad andare avanti: «Mi hanno sostenuto. Ho sofferto molto e ci sono ancora delle ferite che devo sanare completamente. Mi hanno salvato l’amore per mia moglie e i miei figli, loro per me sono quanto di più importante ci sia al mondo. Poi naturalmente c’è la musica».

 


Ultimo aggiornamento: Venerdì 15 Marzo 2024, 21:17
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