Baby K in ospedale dopo il concerto: «Non riuscivo a parlare per il dolore». Show cancellati, cos'è accaduto

Il concerto della cantante si è tenuto al parco fluviale di Teramo

Baby K in ospedale dopo il concerto: «Non riuscivo a parlare per il dolore». Show cancellati, cos'è accaduto

di Redazione Web

Il concerto di Baby K, tenutosi venerdì sera al parco fluviale di Teramo, non è finito nel migliore dei modi. È con un'eloquente Instagram stories che la cantante si scaglia contro la sicurezza del concerta rea di non averle gestito bene la situazione, tanto che, al momento delle foto, Baby K è stata colpita da una donna riportando un forte trauma al seno. Ma andiamo a vedere cosa ha detto nelle ultime ore la cantante.

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Baby K su Instagram

«Sto facendo delle stories perché mi voglio togliere dei sassi dalle scarpe - ha raccontato Baby K nelle sue Instagram stories -. Non è da me creare scalpore sui social perché non sono quel tipo di persona però ci tengo a raccontare delle cose che non esistono.

Sono veramente nera. Circa tre settimane fa sono stata accusata di non aver fatto selfie con una bambina scesa dal palco di Battiti, quando invece io faccio serenamente selfie con tutti e ci sono le foto. Questa è stata una fake news».

Poi, la cantante ha raccontato: «L'altro ieri sono andata a Teramo, e lì la polizia ha deciso di fare il contrario del suo mestiere: ha aperto le transenne e si è creata una tale calca e avevo bambini addosso. In questa occasione sono stata caricata da una donna in maniera così forte che ho subito un trauma al seno. Non riuscivo neanche a parlare dal dolore. Sono andata in ospedale e sono nera. Devo cancellare i prossimi show, molti sono all'estero e ho aspettato otto anni per farli».

«La sicurezza non è una mia responsabilità»

«La mia non è una lamentela nel fare le foto, amo i bambini e le persone ma c'è una cosa che sta sfuggendo di mano: non è possibile non mettere la sicurezza al primo posto - ha sottolineato Baby K nelle sue Instagram stories -. Non è possibile rischiare delle situazioni di follia e di grande pericolo per delle foto. Ritrovarmi che sono le forze dell'ordine a creare questo caos è inaccettabile. Questa volta mi sono fatta male io, ho pianto per tutto il giorno. Non riuscivo proprio a muovermi e neanche a parlare. Però non è possibile che questa cosa interessi solo a me. In tutti questi anni io per fare delle foto sono stata palpeggiata, strattonata, strozzata, spinta e insultata. Ciononostante le foto le ho sempre fatte ma la sicurezza non è una mia responsabilità».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 31 Luglio 2023, 14:48
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