Un cielo stellato sopra il ghetto di Roma, lotta intergenerazionale per la Memoria

Un cielo stellato sopra il ghetto di Roma, lotta intergenerazionale per la Memoria

di Michela Greco

"La memoria è lotta, perché non si dimentichi una delle più grandi tragedie della storia dell'umanità avvenuta con la complicità di troppi". Arriva nel Giorno della Memoria, il 27 gennaio, in esclusiva su RaiPlay (e poi in onda il 6 febbraio alle 22.50 su RaiUno) Un cielo stellato sopra il ghetto di Roma, che Giulio Base ha diretto a partire da un soggetto di Israel Cesare Moscati. Scomparso nell'autunno 2019, poco prima che questa sua storia arrivasse sul set, Moscati (autore di quattro documentari sulla Shoah) è la vera anima di questo film che costruisce un ponte - temporale e sentimentale - tra i tragici fatti del rastrellamento del ghetto di Roma, nell'ottobre 1943, e i nostri giorni. A innescare il percorso a ritroso nel tempo è il ritrovamento di una vecchia lettera con la foto di una bimba con gli occhioni spaventati da parte di una studentessa di liceo (Bianca Panconi), giovane musicista che si lancerà in un'indagine tra il ghetto, la Sinagoga, un convento di suore e l'archivio storico della comunità ebraica per svelarne il mistero. Alleandosi con i suoi compagni di classe, ma anche con un gruppo di studenti del liceo ebraico di Roma. "I giovani protagonisti del film – sottolinea Base – conoscono la Shoah attraverso i libri e il cinema, grazie a film fondamentali come Schindler's List e La vita è bella.

Ho scoperto che hanno una gran voglia di approfondire e che sentono la memoria come un dovere, per far sì che certe tragedie non si ripetano".

Il cielo stellato sopra il ghetto di Roma è inteso dal regista anche come un tentativo di porre un argine al negazionismo: "Dobbiamo combattere l'ignoranza – dice – Penso che siamo tutti fratelli, anche di coloro che negano o propagano l'odio: dovremmo parlare con loro, raccontare, lottare per tenere viva la memoria e sconfiggere l'indifferenza". Come ricorda Base, in questo racconto - che viene programmato nell'ambito dell'ampia celebrazione del Giorno della Memoria sui canali Rai – "Israel ha voluto mettere dentro tutto: la Shoah, l'amore per la musica e per lo sport, il futuro, le difficoltà della memoria e l'incontro tra ebrei e cristiani. Nel film infatti c'è anche la forte volontà di abbattere dei muri, ove ci siano, tra ebraismo e cristianesimo. Anche visivamente ho voluto unire nello stesso abbraccio due luoghi sacri: San Pietro e la Sinagoga".


Ultimo aggiornamento: Venerdì 22 Gennaio 2021, 14:48
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