Oscar, Sorrentino ci riprova: "È stata la mano di Dio" nella cinquina finale dei candidati

Oscar, Sorrentino ci riprova: "È stata la mano di Dio" nella cinquina finale dei candidati

di Michela Greco

Un’altra tappa decisiva per Paolo Sorrentino: con “È stata la mano di Dio”, il suo film più intimo, ha centrato la nomination agli Oscar nella categoria Best International Feature Film. Un traguardo che negli ultimi anni ha raggiunto solo lui, arrivando nel 2014 anche a stringere in mano la statuetta per “La grande bellezza”. «Sono felicissimo di questa nomination. Per me è già una grande vittoria. E un motivo di commozione, perché è un riconoscimento prestigioso ai temi del film, che sono le cose in cui credo: l’ironia, la libertà, la tolleranza, il dolore, la spensieratezza, la volontà, il futuro, Napoli e mia madre», ha commentato a caldo il regista, che poi ha incontrato online un gruppo di cronisti, dove ha parlato di un sentimento su tutti: la commozione. «In gara ci sono un sacco di film molto buoni - ha aggiunto - Non è entrato in cinquina Farhadi, un grande regista, e questo dà la misura del fatto che il gioco è misterioso, complicato». 
I suoi concorrenti nella categoria sono il giapponese “Drive My Car”, il danese “Flee” di Jonas Poher Rasmussen, il norvegese “La peggior persona del mondo” di Joachim Trier e “Lunana – A Yak in the Classroom” di Pawo Choyning Dorji, dal Buthan. «Il favorito è sicuramente “Drive My Car”, candidato anche come miglior film, miglior regista e miglior sceneggiatura non originale. Mi sento molto più mio agio a non essere favorito. Con “La grande bellezza” ero un po’ diventato il favorito e la cosa mi metteva in grande soggezione: mi piace molto di più partire dalla panchina». 
Il “verdetto” si conoscerà il 27 marzo, quando verranno consegnate le statuette a Los Angeles, esito finale di una campagna Oscar che il regista ha vissuto come «più faticosa che divertente, visti i tanti viaggi, le mascherine e le difficoltà dovute al Covid», ma costellata anche di grandi soddisfazioni, come le parole di Robert De Niro, che ha incensato “È stata la mano di Dio” in una recensione sulla rivista Deadline: «La mia reazione? Felicità pura! Per me e per quelli di varie generazioni De Niro è una specie di divinità. L’ho anche citato nel film e mi sembra un bel giro che si compie. Il me grande ha avuto la possibilità di incontrarlo e addirittura, ora, lui ha scritto di un mio film: è come essere incoronati da uno dei re del cinema».
Sorrentino non sarà il solo italiano a sperare in una vittoria agli Oscar 2022: sono candidati anche Enrico Casarosa, regista genovese del film d’animazione Disney Pixar “Luca”, e Massimo Cantini Parrini, creatore dei costumi di “Cyrano” di Joe Wright, nominato in un’edizione che vede Jane Campion grande protagonista con 12 candidature per “Il potere del cane”.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 9 Febbraio 2022, 09:16
© RIPRODUZIONE RISERVATA