Scamarcio: «Il mio rally
tra genio e follia di Fiorio»

Esce il film di Mordini sulla sfida del 1983 tra Lancia e Audi

Scamarcio: «Il mio rally tra genio e follia di Fiorio»

di Valerio Di Marco

Per il rally, il 1983 è l’anno in cui si fece la storia, l’anno in cui lo sfavorito team Lancia, guidato dal carismatico team manager Cesare Fiorio, riuscì a battere il potente team Audi, capitanato da Roland Gumpert. Ora quell’impresa è raccontata in “Race for glory: Audi vs. Lancia”, film in uscita al cinema oggi. La pellicola, con Riccardo Scamarcio nei panni di Florio (ma anche in veste di produttore e co-sceneggiatore del progetto), descrive la rivalità tra le due scuderie per la conquista della titolo. La Audi era tecnologicamente superiore alla Lancia, che partiva in netto svantaggio di fronte alla perfezione meccanica tedesca, ma Fiorio, con cuore, astuzia e passione, riuscì a mettere insieme una squadra eccezionale, convincendo perfino il campione del volante Walter Röhrl a unirsi alla causa. Nel cast, oltre a Daniel Brühl nel ruolo di Roland Gumpert, direttore sportivo dell'Audi, troviamo Volker Bruch nei panni di Röhrl e, tra i cameo, Lapo Elkann che interpreta il nonno Gianni Agnelli. «Non ero un appassionato di rally - spiega Scamarcio - poi ho visto su internet alcuni video del campionato del 1983 e ho colto il mix di genialità, passione, follia e astuzia che animava quest'uomo, Cesare Fiorio, il quale mise in crisi l'arroganza della tecnologia e del denaro. Ho trovato fosse anche il riflesso di un modo di essere degli italiani e che potesse rinfrescarci l'idea di chi siamo». La via italiana anche in ambito rally, l'ultima vittoria per un’auto con due ruote motrici. “Race for glory” si innesta sulla scia recente dei film sulle gare di auto e moto, come “Ferrari”, in arrivo su Sky, e “Le Mans '66 - La grande sfida” (2019). Per l'attore di origini pugliesi, "Race for glory", diretto da Stefano Mordini, è un racconto sulla «semplicità e onestà di un mondo meccanico e analogico, aggettivi un po' desueti nella società di oggi, sempre più tecnocratica, nella quale si mettono in scena sempre i supereroi. Qui non vola nessuno ma si elogia un mondo con una concezione diversa». Un mondo artigianale, appassionato, creativo. In una parola, italiano.

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Ultimo aggiornamento: Giovedì 14 Marzo 2024, 06:00