Lino Banfi, non solo nonno: «Sogno un ruolo da cattivo, andrò avanti finché avrò le forze»

Lino Banfi, non solo nonno: «Sogno un ruolo da cattivo, andrò avanti finché avrò le forze»

di Paolo Travisi

ROMA - Lino Banfi, 86 anni a luglio, torna al cinema da protagonista in Vecchie canaglie (oggi in sala), commedia amara e folle, in cui un gruppo di vecchietti, ospiti di Villa Matura, è disposto a tutto pur di salvare la casa di riposo - in cui sono costretti a vivere gli ultimi anni della loro vita - dalle mire dell'avida proprietaria, Chiara Sani, al suo esordio alla regia, che intende venderla all'asta. Insieme a Banfi, Greg nei panni del figlio malavitoso, Andy Luotto ed Andrea Roncato un primario senza scrupoli.


Un film sulle Rsa girato in piena pandemia. Non un tema facile da portare al cinema, perché ha accettato?
«Con la regista abbiamo scelto un tema così scottante, perché volevamo che il pubblico si rendesse conto della durezza di vita di molti anziani, che in questi due anni sono morti per il Covid, ma erano già provati dalla tristezza di viverci. Questi anziani diventano dei Robin Hood, da perdenti a vincitori».


Due film girati nel 2021, tra cui uno con Ron Moss, e il desiderio di fare un vero cattivo al cinema. È stanco di fare il nonno?
«Beh, di personaggi buoni ne ho fatti sempre, potrei cambiare e vorrei dimostrare di saper fare l'attore anche da cattivo, per poi farmi perdonare il gesto del personaggio dal pubblico.

Andando avanti con la carriera si sognano altri ruoli, spero di riuscire ancora per una decina di anni».


Lino Banfi con la pistola in mano può spaventare?
«Tutto può accadere, ma non si deve per forza uccidere qualcuno, magari si usa solo per vendicarsi».


Se non arrivasse quel ruolo, basta cinema?
«Andrò avanti finché avrò le forze per farlo, ma è bello trovare nuovi stimoli ed argomenti».


A lei non hanno mai dato un David. Il cinema italiano è troppo snob per riconoscere Banfi come un grande attore?
«Non lo so, ma negli anni ho visto pentirsi tanti giornalisti di quotidiani importanti, che mi hanno confessato di aver visto i miei film di nascosto, perché non potevano. Ho fatto film che sono parte di un'epoca che si ricorderà e li rifarei tutti».


Banfi, nonno d'Italia e un nonno può dire tutto. Dica
«Vorrei che i giovani imparassero l'esperienza del nonno; come se avessero sul braccio, un tatuaggio del viso dei loro nonni, che possa dar loro dei consigli in alcuni momenti della vita».


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Ultimo aggiornamento: Venerdì 13 Maggio 2022, 12:03
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