Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence predicono la fine del mondo. Una cometa sta per abbattersi sulla Terra ma nessuno (o quasi) crede ai due scienziati, a partire dal Presidente degli Stati Uniti Meryl Streep e dal figlio/portavoce Jonah Hill. Sono queste le premesse del kolossal “Don’t look up”, dall’8 dicembre al cinema e dal 24 su Netflix. Scritto, diretto e prodotto da Adam McKay, non sembra il classico disaster movie, quanto piuttosto un monito per un pianeta ormai in crisi. «Da decenni – spiega la star di “Titanic” in collegamento via Zoom da New York – cercavo un film sull’emergenza climatica, ma non mi convinceva nulla invece qui si sente il senso dell’urgenza e si capisce la strumentalizzazione politica dei fatti. E in piena pandemia mi sembra ancora più rilevante e sento finalmente di aver dato il mio contributo concreto all’argomento di maggior importanza dei giorni nostri». Il suo dottor Randall Mindy invita la gente a puntare gli occhi al cielo per vedere effettivamente ciò di cui sta parlando, mentre la dottoranda Kate Dibiasky (Jennifer Lawrence), con la frangettona arancio shocking e i piercing al naso, ha un approccio più radicale: «Lei si rende conto di quanto sia frustrante per uomini e donne di scienza constatare che la gente non si fida dei dati e non crede alla verità».
La divina Meryl trasforma la sua Janie Orlean in parodia, ispirata da «gente che ottiene posti di prestigio senza alcun talento: si prende ciò che vuole, ossia soldi e potere.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 8 Dicembre 2021, 09:27
© RIPRODUZIONE RISERVATA