Anita Caprioli e il suo nuovo film: “Io sono Vera”. «Il mio modello? Monica Vitti»

Anita Caprioli e il suo nuovo film: “Io sono Vera”. «Il mio modello? Monica Vitti»

di Michela Greco

Da “Tutti giù per terra”, del 1997, a “Io sono Vera”, in sala dal 17 febbraio, la storia artistica di Anita Caprioli è contrassegnata da tappe che portano i nomi di Gabriele Salvatores, Giovanni Veronesi, Alice Rohrwacher, Paolo Genovese e Carlo Verdone, per cui è stata anche la dolce farmacista della serie pseudo-autobiografica “Vita da Carlo”. «Non so niente della seconda stagione – dice - Quello che so è che Carlo è un grandissimo essere umano, oltre che un grandissimo attore», dice l’attrice, che con il film di Beniamino Catena si è avventurata in un territorio metafisico, esistenziale, sentimentale. Quello di una bambina (Vera) che scompare all’età di 11 anni e ricompare misteriosamente anni dopo. 


Cosa l’ha spinta a fare questo salto nell’ignoto? 
«Mi incuriosiva molto raccontare una storia che tratta un argomento così grande. L’universo, da dove arriviamo, e la materia di cui siamo fatti attraverso la storia di una famiglia che vive una tragedia. E mi affascinava il rapporto madre-figlia descritto nel film, quel riconoscersi ancestrale, a prescindere da ogni elemento razionale».


C’era bisogno di abbandonarsi, di avere fiducia. Lei ci riesce facilmente? 
«Alla fine è la strada più facile, perché è impossibile capire tutto e avere il controllo su tutto.

Questo periodo storico, poi, ha impresso nero su bianco la nostra fragilità rispetto al controllo delle cose, soprattutto della natura, da cui possiamo essere sopraffatti». 


Ha avuto un’ispirazione, un riferimento nella sua carriera? 
«Monica Vitti, che ci ha lasciato da poco, ha accompagnato la mia crescita. È riuscita a incarnare personaggi femminili che si distaccavano dalla femminilità mediterranea raccontata in quel periodo. Ha delineato personaggi bellissimi con fragilità incredibili, ma insieme con una gran forza». 


Lei vive a Roma, quali sono i suoi posti preferiti? 
«Senza dubbio i parchi, bacini verdi stupendi in cui non ti sembra nemmeno di stare in città. Adoro Villa Pamphilij, ad esempio, con i suoi squarci di natura selvaggia».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 24 Febbraio 2022, 09:13
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