La mossa del governo cinese
Il governo cinese, che ha intercettato la tendenza, ha deciso di stabilire regole più rigorose che indirizzino il settore e ha infatti intrapreso azioni di censura, come già avviene nell’industria cinematografica. In tre mesi sono state vietate 25.300 serie di cortometraggi perché ritenute troppo violente, trash o sessualmente esplicite.
C'è chi già si è emmerso nella nuova modalità di produzione e recitazione. Eren Kereci, un attore turco di 30 anni che risiede nelle Filippine e ha girato il cortometraggio «The Bride of the Wolf King» a Tagaytay, una città a sud di Manila nelle Filippine, ha raccontato: «Era come recitare a teatro mentre si cercava di rimanere in una cornice tanto piccola. Ci è stato consigliato di fare più espressioni facciali, poiché i movimenti del nostro corpo erano limitati a causa delle riprese verticali».