Shein, «bambine sexy, bikini imbottiti e vestiti hot da 3 mesi a 12 anni»: le accuse contro il colosso cinese di e-commerce

Lunedì 5 Febbraio 2024, 13:06

Shein nell'occhio del ciclone: accuse di sfruttamento

Shein è una piattaforma di moda cinese che è diventata estremamente popolare, valutata a oltre 60 miliardi di euro. Fondata nel 2008 da Chris Xu, inizialmente come venditore di gioielli online, Shein ha rapidamente ampliato la sua offerta diventando uno dei più grandi siti di e-commerce al mondo nel settore della moda.

Non è la prima volta che intorno all'azienda si crea un dibattito di ordine etico. In passato è stata oggetto di numerose controversie e critiche. Nel 2022, un rapporto di Bloomberg ha rivelato che le magliette di cotone vendute da Shein provenivano dal lavoro forzato della minoranza Uiguri nella regione cinese dello Xinjiang, nota per le violazioni dei diritti umani.

Inoltre, un'inchiesta condotta dalla giornalista Imam Amrani nel 2022, che era riuscita a entrare di nascosto in due fabbriche nella provincia cinese di Guangzhou, aveva evidenziato le gravi condizioni di lavoro nelle fabbriche di Shein: i lavoratori erano soggetti a turni estremamente lunghi, con condizioni igieniche disumane e salari minimi.

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