L'arbitro a Le Iene: «Rocchi ci ha riuniti, ecco che succede», dal rosso a Simeone alla causa di Pasqua. Rabbia Marelli: «Parole fuori contesto»

Martedì 30 Gennaio 2024, 19:10 - Ultimo aggiornamento: 31 Gennaio, 14:44

Le parole di Fabrizio Pasqua

E Fabrizio Pasqua, arbitro di serie A dal 2017 fino all’anno scorso, dalle parole è passato ai fatti, intentando una causa di lavoro alla federazione italiana giuoco calcio. Queste le sue parole sentito da Filippo Roma:

Inviato: Mi risulta che tu hai fatto una causa alla Federazione è così, ce lo puoi confermare?

Pasqua: È un atto pubblico quindi sì, non posso negarlo. Ritengo che il nostro contratto lavorativo, che è un Co.co.co., …non abbiamo nessuna, tra virgolette, tutela, ma soltanto obblighi.

Inviato: Tu lamenti il fatto che quello di arbitro è un lavoro dipendente camuffato?

Pasqua: Sì, diciamo che ci sono più obblighi che doveri, tra cui quello dell’allenamento, quello di fare le gare senza poter rifiutare, perché comunque il rifiuto non è una cosa ammessa e quindi è uno dei tanti motivi.

Inviato: Cioè, ci sono elementi che configurano un lavoro subordinato, rispetto degli orari, delle decisioni prese…?

Pasqua: Assolutamente sì.

Inviato: Non è un lavoro da libero professionista Questo intendi?

Pasqua: Se io sono obbligato a fare allenamento, ci sono delle presenze, se sono obbligato a farlo credo che non sia più libero professionista.

Inviato: E altri tipi di obblighi?

Pasqua: Quello dei raduni, a cui non potevi mancare. Quello di viaggiare, di prendere i voli che ci prendevano loro, di mangiare nello stesso posto, di dormire negli stessi luoghi.

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