Sulla tragedia di Brandizzo, che ha visto morire 5 operai al lavoro sui binari, i magistrati hanno sentito oggi le parole di Antonino Laganà, fratello e collega di lavoro di Kevin, la più giovane delle cinque vittime dell'incidente ferroviario dello scorso 30 agosto. Antonino Laganà, arrivato in Procura a Ivrea (Torino), è stato ascoltato per 4 ore come testimone: era accompagnato dal legale della famiglia, l'avvocato Enrico Calabrese, che non ha preso parte al colloquio con i magistrati. Antonino Laganà che ha anticipato che «quel video è un testamento. Mio fratello si è fatto giustizia da sé».
Antonino Laganà: «Con il video Kevin ha fatto autogiustizia»
«Penso che il video parli. Mio fratello si è fatto autogiustizia». Lo ha detto Antonino Laganà, fratello e collega di Kevin, la più giovane delle cinque vittime dell'incidente ferroviario di Brandizzo, dopo essere stato ascoltato come testimone in Procura a Ivrea.
Il riferimento è al filmato realizzato la sera stessa Kevin nel luogo in cui pochi minuti dopo si sarebbe verificata la tragedia. Antonino è stato sentito dagli inquirenti per quasi quattro ore.
Massimo Laganà, padre di Antonino e Kevin, si è allontanato da palazzo di giustizia dicendo ai giornalisti «lasciateci con il nostro dolore». I due erano accompagnati dall'avvocato di famiglia, Enrico Calabrese, che non ha preso parte all'audizione di Antonino.
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