Chiara Ferragni dai pm a marzo: gli atti a Milano, le indagini e le accuse di truffa. Camera Moda: «Non la crocifiggiamo»

Mercoledì 7 Febbraio 2024, 20:08 - Ultimo aggiornamento: 8 Febbraio, 09:01

Buona fede?

E infine, citando la recente giurisprudenza della Suprema corte, ha spiegato che «la sola menzogna è di per sé sufficiente ad integrare gli elementi costitutivi del delitto di truffa». Tutte accuse che Chiara Ferragni, difesa dagli avvocati Marcello Bana e Giuseppe Iannaccone, ha sempre respinto, rivendicando «di aver sempre agito in buona fede» cosa che, «sono certa, emergerà dalle indagini», aveva dichiarato qualche settimana fa, e che lei chiarirà quando sarà sentita dalla magistratura in cui ripone la sua «piena fiducia».

Intanto Carlo Capasa, presidente della Camera nazionale della moda, sulla conferma o meno del ruolo di Chiara Ferragni come componente del Comitato consultivo nel Camera moda fashion trust, iniziativa non profit, ha affermato: «Noi non crocifiggiamo le persone prima che lo faccia la giustizia, l'aspetto mediatico non è il faro delle nostre scelte». E ancora: «Aspettiamo ciò che succede, non ci sentiamo di essere giudici prima dei giudici».

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