Chiara Ferragni, «indagini sulla bambola Trudi». La replica: i ricavi donati a Stomp Out Bullying. Dubbi anche sul cachet di Sanremo

Sabato 6 Gennaio 2024, 10:48 - Ultimo aggiornamento: 17:01

La replica dell'influencer

Immediata la replica di TBS. «In merito a quanto riportato in data odierna da alcuni organi di informazione relativamente alla bambola Ferragni, TBS crew Srl, società controllata da Chiara Ferragni, precisa che i ricavi derivanti dalle vendite di tale bambola avvenute tramite l’e-commerce The Blonde Salad, al netto delle commissioni di vendita pagate da TBS al provider esterno che gestiva la piattaforma e-commerce, sono stati donati all’associazione Stomp Out Bullying nel luglio 2019». Lo riporta una nota di TBS, sottolineando come «il tutto è avvenuto, quindi, totalmente in linea con quanto comunicato sul canale Instagram di Chiara Ferragni e sugli altri riconducibili a TBS Crew Srl».

La società «infine, specifica altresì che l’impegno a favore di Stomp Out Bullying ha riguardato – come dichiarato nei materiali di comunicazione – esclusivamente le vendite delle bambole fatte sul canale e-commerce diretto e non anche su altri canali gestiti da terzi».

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