Chiara Ferragni, «indagini sulla bambola Trudi». La replica: i ricavi donati a Stomp Out Bullying. Dubbi anche sul cachet di Sanremo

Sabato 6 Gennaio 2024, 10:48 - Ultimo aggiornamento: 17:01

Il negozio

Nonostante l'influencer e imprenditrice digitale sia riapparsa su Instagram qualche giorno fa, rompendo il silenzio che durava da prima di Natale, dopo la bufera del pandoro che l'ha travolta e il recentissimo caso Coca-Cola, i suoi follower non sembrano interessati ai top rosa confetto o alle borsette di strass scontati fino a metà prezzo, che fanno capolino dietro la vetrina sulla quale campeggia ancora la scritta natalizia "Make a wish, make a gift, esprimi un desiderio, fai un regalo". Il negozio è vuoto. All'interno solo due commesse, vestite in total look Chiara Ferragni, che si muovono un po' annoiate tra gli scaffali dorati. All'esterno qualcuno si ferma sulla soglia dello store, dà un'occhiata ai prezzi, sbircia oltre il vetro e poi va oltre. Come una signora greca, ignara della vicenda pandoro, che si ferma diversi minuti a scrutare la vetrina sotto la pioggia battente. «Conosco Chiara Ferragni e il suo brand, certo - dice all'Adnkronos - ma non credo farò acquisti. Sono qui solo per curiosare». Tra le persone che passeggiano c'è chi si ferma, indica il negozio e accenna un sorriso beffardo. «Mamma, guarda, Chiara Ferragni»! grida con insistenza una bambina con stivali da pioggia rosa, ma i genitori tirano dritto. Una cliente entrata forse per fare compere alza il bavero del cappotto e taglia corto: «Non voglio parlare, grazie» dice stizzita. Una famiglia di Forlì, madre, padre e figlia, a caccia di buone offerte da questa mattina, passa davanti allo store curiosa, e poi se ne va scuotendo la testa. «Chiara Ferragni ormai è caduta in declino, poverina - dice la madre - non abbiamo niente del suo brand e penso che non compreremo mai qualcosa. Stavo guardando una valigia rosa per mia figlia che andrà a Londra ma non penso la prenderò».

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