Chiara Ferragni, «indagini sulla bambola Trudi». La replica: i ricavi donati a Stomp Out Bullying. Dubbi anche sul cachet di Sanremo

Sabato 6 Gennaio 2024, 10:48 - Ultimo aggiornamento: 17:01
Chiara Ferragni, «indagini sulla bambola Trudi». La replica: i ricavi donati a Stomp Out Bullying. Dubbi anche sul cachet di Sanremo
di Redazione web
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Continuano i guai per Chiara Ferragni. Dopo l'indagine sul pandoro Balocco e sull'uovo di Pasqua di Dolci Preziosi, gli investigatori starebbero ora indagando anche sulla bambola dell'influencer più famosa d'Italia. Venduto a partire dal maggio 2019, il peluche di Trudi raffigurante la 36enne di Cremona era stato messo in commercio dopo il matrimonio con Fedez. Anche in quel caso, il ricavato era andato in beneficenza. Lo rivela «La Verità» spiegando che gli investigatori starebbero indagando sul modo in cui sarebbero stati distribuiti i soldi incassati dalla vendita della mascotte raffigurante Chiara Ferragni.

Venduti su The Blonde Salade a seguito del matrimonio con Fedez, i peluche della limited edition firmata da Trudi avrebbero contribuito a finanziare "Stomp out bullying", organizzazione no profit contro il cyberbullismo.

Ma in che modo? Su questo indagano gli investigatori. Già lunedì il procuratore aggiunto Eugenio Fusco potrebbe iscrivere nel registro degli indagati proprio l’influencer e chi ha lavorato al progetto. Nel frattempo, però, si indaga anche sugli altri casi di beneficenza dichiarata. Tra questi, anche il caso di Sanremo e del cachet devoluto all'Associazione Nazionale D.i.Re - Donne in Rete contro la violenza. In quell'occasione, l'influencer di Cremona aveva deciso di devolvere interamente i centomila euro di compenso per la conduzione in beneficenza.

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