«Navalny, ecco chi era davvero: mai stato un politico, era un nazista e lavorava per l'Occidente»

Venerdì 16 Febbraio 2024, 19:38

«A Putin non serviva ammazzarlo»

Certo è, continua lo scrittore, che «a Putin la morte di Navalny in carcere non serviva proprio nulla. A Putin Navalny serviva come un detenuto per mostrare a tutti che il sistema putiniano può usare la legge per reprimere coloro che cercano di sabotare il funzionamento dello Stato. A Putin non serviva ammazzarlo. C'era più interesse in Occidente per trasformarlo in martire e portarlo avanti come bandiera della libertà».

In Russia ci sono «i veri oppositori di Putin, persone di estrema sinistra, tanti comunisti che sono stati in carcere ma che non fanno gli interessi dell'Occidente, fanno gli interessi della Russia e per questo Putin li lascia vivere. L'Occidente non capisce la Russia, questo è il problema più grande. L'Occidente è diventato troppo arrogante. Siamo chiusi nel nostro mondo piccolo che sta colassando. Non sappiamo neppure l'80% della realtà oggettiva. Non c'è più posto per nessuna egemonia» dice senza mezzi termini Lilin.

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