In tutto il mondo sono aumentati i casi di Covid-19 tra i bambini e i numeri si sono impennati da quando è comparsa la variante Omicron, che ha colpito anche i piccoli in modo più severo. Ma quali sono i rischi? Dai dati diffusi dall’American Academy of Pediatrics, emerge che quasi 4,5 milioni di pazienti pediatrici sono stati segnalati negli Stati Uniti nelle prime sei settimane del 2022. Il picco delle infezioni è stato raggiunto intorno al 20 gennaio e i numeri sono ancora molto al di sopra dei contagi provocati dalla diffusione della variante Delta. Ovviamente, aumentando a dismisura i contagi, è salito anche il numero dei ricoveri, anche se, in generale, Omicron provoca sintomi meno gravi rispetto agli altri ceppi del virus.
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I segnali a cui prestare attenzione
I campanelli di allarme sono sempre gli stessi: mal di gola, affaticamento, mal di testa, dolori muscolari, tosse secca, congestione e febbre. I pediatri riferiscono però che Omicron sta facendo aumentare i casi di croup, una malattia dell’apparato respiratorio che colpisce i bambini piccoli, provocando una tosse assai particolare, detta tosse “abbaiante”, raucedine e disturbi respiratori. Analizzando i dati del pronto soccorso del Seattle Children’s Hospital, emerge che l’incidenza è praticamente raddoppiata rispetto ai mesi precedenti la diffusione di Omicron.
C’è però un pericolo ulteriore per i bimbi che si ammalano di Covid: potrebbero sviluppare in futuro una condizione rara, ma grave, nota come Sindrome infiammatoria multisistemica. Negli Usa è stata segnalata in quasi 7.000 bambini e adolescenti dall’inizio della pandemia.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 16 Febbraio 2022, 14:33
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