Le ragioni sono molteplici: innanzitutto la masticazione favorisce la produzione di saliva che ha una naturale azione anti-carie; l'atto masticatorio stesso aiuta nella rimozione della placca dentale che favorisce la carie; infine in questi chewing gum spesso vi è aggiunta di sostanze antibatteriche come xilitolo e sorbitolo con azione anticarie. «Che la stimolazione della salivazione indotta dai chewing gum abbia un effetto protettivo sulle carie - spiega Cristiano Tomasi della Università di Göteborg e membro della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP) - è stato dimostrato da molti studi.
Non a caso si è visto che, al contrario, in condizioni di salivazione ridotta, come ad esempio in soggetti che assumono psicofarmaci, le carie aumentano sensibilmente. La saliva ha un potere tampone, cioè la capacità di contrastare chimicamente l'acidità prodotta dai batteri», spiega Tomasi.
«Questo studio - prosegue - conferma l'importanza della saliva e di una sua corretta funzionalità nella prevenzione della malattia cariosa. Non si deve comunque dimenticare che la carie è una malattia multifattoriale - conclude - e quindi gli interventi di prevenzione riguardano il controllo della dieta, evitando cibi cariogeni come quelli ricchi di zuccheri, l'apprendimento di tecniche corrette di igiene orale e l'apporto di fluoro (per lo smalto e per le radici) in forma topica, normalmente assunto tramite i dentifrici o i collutori. In casi particolari anche le applicazioni professionali di vernici o gel al fluoro possono trovare la loro indicazione».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 5 Dicembre 2019, 22:40
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