La prima volta erano entrati in casa sua il 12 marzo: le hanno rivoltato tutto nella camera da letto, hanno aperto una cassetta chiusa con un lucchetto portandosi via i 4mila euro che il figlio le aveva dato per pagare le bollette e aiutarla a mantenersi visto che il datore di lavoro (il ministero della Giustizia) ritarda o non paga. Quel pomeriggio, Roselia Barbosa, interprete portoghese e inglese per la Procura a Piazzale Clodio, era rientrata in casa, in un palazzo di via Magna Grecia, a San Giovanni, verso le 16,45. Una vicina aveva pure intravisto i ladri scendere le scale, «si erano offerti persino di aiutarla a portare dei pesi», dice.
Pochi giorni dopo, il 25 marzo, sente un chiacchiericcio nel pianerottolo, esce e si ritrova davanti due giovani uomini «uno con un codino, l'altro biondo, un bel ragazzo, tutto vestito di nero e con lo zuccotto scuro in testa, ho detto loro so che siete georgiani per via della mia esperienza in tribunale, ora vi ho visto pure in faccia, non tornate più - racconta -. Uno ha abbassato lo sguardo e chiesto scusa». Ma non finisce qui. Passano tre giorni, di nuovo rumori e il biondino ancora per le scale. Questa volta Roselia lo afferra da dietro e urla, la vicina accorre, chiama il 112 ma il centralino ci mette tanto a rispondere, i soccorsi tardano. «Mi scongiurava di lasciarlo, non sono riuscita più a tenerlo».
Ma ecco la sorpresa: il ladro nella foga ha perso un documento rilasciato dalla Questura.
Lavoro e giovani, la fuga dal posto fisso verso le professioni del futuro
Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Giugno 2022, 05:32
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