Non c’è solo il tetto massimo del 15% di dipendenti pubblici in smart working. Anche le regole del lavoro agile sono destinate a cambiare. E molto. I paletti saranno inseriti nei contratti che il governo, tramite l’Aran, sta negoziando con i sindacati. Giovedì il tavolo della trattativa ripartirà, e nelle bozze consegnate ai sindacati la svolta è evidente. Innanzitutto il lavoro agile non potrà essere un semplice “telelavoro”, come accaduto in pratica fino ad oggi. La prestazione lavorativa dovrà essere svolta in parte fuori dalla sede e in parte, comunque, in presenza. Non solo. I luoghi “esterni” dovranno essere autorizzati dall’amministrazione di appartenenza e, in ogni caso, non si potrà lavorare dall’estero. Il dipendente dovrà garantire una connessione efficiente. Nel caso ci fossero problemi di linea il dipendente potrà immediatamente essere richiamato in ufficio. Nel concedere lo smart working, l’amministrazione dovrà sì tenere conto degli obiettivi di benessere e di flessibilità dei lavoratori, ma questi andranno «conciliati» con il miglioramento del servizio pubblico.
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Smart working, chi avrà precedenza
Ad avere la precedenza nel lavoro agile, dovranno essere coloro che si trovano in particolari condizioni. Nelle bozze di contratto vengono fatti alcuni esempi: i genitori di bambini di età inferiore di tre anni; i dipendenti portatori di handicap in situazione di gravità; i dipendenti che assistono portatori di handicap. Un passaggio importante riguarderà la parte economica. Oggi su buoni pasto, connessioni e altri costi, le amministrazioni pubbliche sono andate in ordine sparso. Alcune, per esempio, hanno continuato a riconoscere i ticket, altre invece no. L’idea alla quale lavora l’Aran, con il supporto del governo, sarebbe invece quella di forfettizzare tutte queste voci in una nuova indennità da pagare al personale che svolgerà il suo lavoro in modalità agile. Una somma omnicomprensiva sia dei buoni pasto, che delle spese che il lavoratore sostiene per le connessioni e per l’energia elettrica. Inoltre saranno introdotti degli strumenti di controllo per verificare la produttività di chi lavora da remoto.
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Le regole
Altro tema che sarà regolato dal contratto è quello del diritto di disconnessione e delle fasce di reperibilità dei lavoratori.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 8 Settembre 2021, 11:14
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