Rachele Mussolini, l'altra nipote del Duce come Alessandra: «Anche io censurata, i social sono antidemocratici»

Rachele Mussolini, l'altra nipote del Duce come Alessandra: «Anche io censurata, i social sono antidemocratici»
Non c'è solo Alessandra Mussolini a denunciare la censura dei social per via del proprio cognome. Anche Rachele Mussolini, un'altra nipote di Benito Mussolini e sorellastra di Alessandra, ha denunciato di essere stata censurata su Instagram a causa di un post commemorativo in occasione dell'anniversario della morte del Duce.

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Rachele Mussolini, consigliere comunale a Roma per Fratelli d'Italia vice presidente della Commissione Controllo, Garanzia e Trasparenza di Roma Capitale, ha infatti denunciato all'AdnKronos di essere stata 'bannata' su Instagram: «Avevo pubblicato un semplice fiocco nero, senza alcun riferimento. E' bastato addirittura questo, un paio di giorni fa, a rendere censurabile agli occhi di Instagram il mio profilo e a far sì che il social rimuovesse immediatamente il post che avevo pubblicato sul mio account in occasione del settantaquattresimo anniversario della scomparsa di mio nonno. Eppure non avevo pubblicato frasi di commiato e tantomeno fatto menzione della ricorrenza o nominato Benito Mussolini».

Rachele Mussolini, figlia di Romano Mussolini e della sua seconda moglie, Carla Maria Puccini (Alessandra Mussolini nacque dal primo matrimonio del figlio del Duce con Maria Scicolone, sorella di Sophia Loren), ha poi aggiunto che non si tratta della prima volta che le accade qualcosa del genere: «Sembrerà strano, ma, nonostante capiti ormai sempre più di frequente a me o ad altri esponenti della mia famiglia, io non riesco a smettere di indignarmi per l’atteggiamento discriminatorio che il mondo dei social continua ad adottare nei nostri confronti». Se Alessandra Mussolini, poche ore fa, aveva denunciato di essere stata censurata da Instagram, la sorellastra non è da meno e attacca: «La polizia di pensiero messa in campo da Facebook e Instagram agisce secondo le stesse modalità messe in campo dal Kgb: pur di controllare qualsiasi forma di comunicazione, arriva addirittura a contravvenire anche ai più elementari principi democratici. Non so proprio dove andremo a finire, continuando di questo passo».
Ultimo aggiornamento: Martedì 30 Aprile 2019, 18:01
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