Lavori in stallo, l’opposizione lascia. Sul superbonus è scontro nel governo

Emendamenti in ritardo in commissione. Per i condomini FI chiede una proroga, no di Giorgetti

Lavori in stallo, l’opposizione lascia. Sul superbonus è scontro nel governo

di Alessandra Severini

La manovra di bilancio procede a rilento. Gli emendamenti del governo, una trentina in tutto, nella tarda serata di ieri non erano ancora stati depositati, fra le critiche delle opposizioni che già ieri pomeriggio avevano abbandonato per protesta i lavori in commissione. Fra le proposte di modifica comunque non troverà posto la proroga dell'agevolazione al 110% per i condomini, una questione che ha spaccato la maggioranza. Del resto il ministero dell’Economia era stato chiaro e aveva smentito «qualsiasi ipotesi di proroga del Superbonus».

Una chiusura che ha suscitato le ire di Forza Italia che preme per strappare una proroga: «Va perseguito in modo duro chi ne ha abusato e addirittura truffato lo Stato – ha detto il capogruppo di FI alla Camera, Paolo Barelli - ma al contempo riteniamo che i cittadini e le aziende oneste che ora sono in difficoltà debbano poter avere una proroga, seppur contenuta». Anche una parte di Fratelli d'Italia vorrebbe trovare una soluzione che copra i lavori degli ultimi mesi del 2023, attualmente a rischio di finire rimborsati solo al 70% e non più al 110%.

Per accontentare tali richieste il tema del bonus edilizio potrebbe essere riproposto nell'ambito del milleproroghe, che va approvato in Cdm entro fine anno.

Tra gli emendamenti di maggioranza ci sarà la rimodulazione dei fondi stanziati per il Ponte sullo Stretto prevedendo una riduzione degli oneri a carico dello Stato di 2,3 miliardi (su un totale di circa 11,6 miliardi al 2032). Le risorse risparmiate dallo Stato vengono recuperate dal Fondo di sviluppo e coesione: 1,6 miliardi dalla quota di fondi Fsc destinati a Sicilia e Calabria e 718 milioni dalla quota dell'amministrazione centrale. Ma dopo l'ennesima giornata inconcludente in commissione, le opposizioni giudicano «gravissimo l'ennesimo rinvio» della discussione parlamentare e accusano: «La manovra non sarà approvata nei tempi e si rischia l'esercizio provvisorio». Realisticamente la maggioranza pensa di poter arrivare al via libera definitivo della Camera entro il 29 dicembre e la stessa premier Meloni ha esortato la sua maggioranza a «fare presto».

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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Dicembre 2023, 06:00
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